Introduzione della materia civica: un dovere!
Sono un ragazzo ancora in formazione, da un lato fresco di diploma alla Scuola Cantonale di Commercio (Scc) di Bellinzona e dall’altro lato il prossimo 18 settembre comincerò l’università e inoltre sono attivo in politica quale consigliere comunale a Vacallo. Uno dei temi che considero sempre più fondamentali oggi giorno è che venga insegnata adeguatamente a tutti noi giovani l’educazione alla cittadinanza. Sono infatti convinto che una buona educazione alla cittadinanza, dove gli studenti sono coinvolti direttamente e vengono incuriositi e stimolati nelle discussioni, sia la base di una buona formazione personale per qualunque allievo. Nella mia esperienza personale quale studente alla Scc posso dire che, nonostante la civica fosse inserita negli obiettivi di una materia come diritto e, sempre secondo gli obiettivi del piano studi, ci fossero dei collegamenti in altre materie come storia, geografia ed economia aziendale, essa sia stata spiegata molto velocemente e sbrigativamente dal docente, non riuscendo quindi nemmeno a stimolare la curiosità degli allievi di approfondire il discorso. Il principale motivo di tutto ciò non è però assolutamente da imputare ai docenti ma piuttosto a un programma di materia attualmente troppo denso e che infatti non permette praticamente mai a lezione di intavolare discussioni sui temi di attualità, sui temi in votazione ecc e spesso i giovani si ritrovano distaccati e lontani dal mondo della politica non sapendo cosa o perché devono votare e non sapendo che motivazioni portare di una determinata scelta. Inoltre si avvicinano alla civica e all’attività politica solamente se come me hanno una vera passione che coltivano privatamente al di fuori della scuola e non magari dopo essere stati stimolati da una discussione o da una serie di approfondimenti svolti a lezione. Sono pertanto convinto che introdurre la materia di civica alle scuole medie e l’obbligo di insegnarla nelle medie superiori sia la scelta migliore da fare per approfondire veramente alcuni aspetti della vita quotidiana e permettendo anche in questo modo alle altre materie coinvolte di poter sviluppare meglio il resto del programma dell’anno. Voglio quindi cogliere l’occasione per invitare i cittadini ticinesi a votare sì il 24 settembre alla richiesta di modificare la legge della scuola.
Gianluca Ricci, Vacallo