‘Così impazzisce la cura’
Pianificazione sociopsichiatrica cantonale 2019-2022: il personale lancia un disperato allarme
Problemi cronici, per mancanza di personale, e progetti che non convincono perché ‘banalizzerebbero’ il trattamento terapeutico
C’è il progetto pilota che prevede una completa presa a carico a domicilio. Lo chiamano ‘Acute Home Treatment’ che in italiano fa ‘Trattamento acuto domestico’, denominazione decisamente meno glamour. Poi c’è il ‘Reparto adolescenti’, dai cinque a sei posti letto, che si vorrebbe collocare in un ospedale o un Centro psico-educativo. Infine, non ultimo, il ‘Triage’, vale a dire una nuova piattaforma di accoglienza per tutti coloro che fanno capo ai servizi della psichiatria pubblica, minorenni compresi. Un solo numero di telefono, gestito da un gruppo di infermieri, per le richieste di presa a carico o qualsiasi informazione rivolta all’Organizzazione sociopsichiatrica cantonale (Osc). Questi i principali contenuti in esame per la Pianificazione sociopsichiatrica 20192022 ancora in fase embrionale (tecnica) che dovrebbe approdare in parlamento – nelle commissioni– i primi mesi del prossimo anno. Un pacchetto di interventi che ha già sollevato parecchie critiche e altrettante perplessità da chi dovrebbe metterlo in atto; gli operatori del servizio psichiatrico pubblico. Le prime indicazioni sono emerse all’inizio dell’anno in corso, dopo che se n’era parlato all’interno del Consiglio psicosociale cantonale, l’organo che sovrasta l’intera organizzazione psichiatrica che fa capo all’Osc. Già dopo le prime indiscrezioni la Commissione del personale ha iniziato a riunirsi per poi elaborare un documento inviato a fine marzo a Salvini Michele, direttore Osc e a Rafael Traber, direttore dei settori Osc. Un lungo e dettagliato dossier dove si elencano i problemi in corso – non pochi – e le perplessità degli operatori sulle novità sopraccitate. Con una premessa essenziale: “Chiediamo un adeguato aumento del personale infermieristico e medico – si legge nella prima pagina – per continuare a poter garantire un lavoro di continuità terapeutica”. E il potenziamento in questione, si aggiunge, “è necessario e urgente”. Prima ancora di entrare in materia, come si dice. Prima ancora di affrontare i singoli capitoli. Seguono puntuali le critiche ad alcuni nuovi progetti (cfr. articoli a destra e sotto) considerati o inapplicabili – come il trattamento acuto domestico – o non adatti, come il “triage” centralizzato anche per i giovani e famiglie richiedenti. Per quel che concerne i minori, invece, la Commissione del personale vedrebbe bene uno spazio specifico all’interno di Casvegno dove peraltro molte palazzine sono vuote o quasi. Sono seguiti gruppi di studio, dove è emerso di tutto e di più. Ciò che preoccupa, con l’inizio dell’autunno, è il tentativo di considerare esaurita la fase interlocutoria col personale tutto. Chiaro, a questo proposito, l’invito dell’assemblea riunitasi lo scorso 19 maggio: proseguite nell’ascolto delle richieste e proposte emerse dal personale.