Pv2020, il doppio ‘sì’ dei sindacati
Il prossimo 24 settembre il popolo deve votare un doppio ‘sì’ per la riforma della previdenza per la vecchiaia 2020 (Pv2020). È questa l’opinione di un Comitato delle organizzazioni dei salariati: le modifiche sono necessarie per avere pensioni sicure anche in futuro. La riforma migliora la situazione dei futuri pensionati che attualmente hanno un salario medio o basso, ha sostenuto ieri l’alleanza – che comprende diverse associazioni di difesa dei lavoratori – davanti ai media a Berna. Un ‘no’, al contrario, porterebbe tutto il sistema verso una spirale di debiti e una conseguente dinamica di smantellamento. Tutti i sindacati nazionali e le associazioni dei dipendenti, che rappresentano oltre 700mila salariati, valutano la Pv2020 come positiva, è stato sottolineato. «La riforma non garantisce solo il finanziamento dell’Avs, ma porta una serie di miglioramenti per i quali i sindacati combattono da tempo», ha sottolineato Véronique Polito di Unia. «In particolare, permette di migliorare la situazione delle persone con entrate basse, un fatto che porterà vantaggi anche alle donne», che sovente lavorano a tempo parziale. «Si tratta di una riforma essenziale per la sopravvivenza dell’Avs», ha dal canto suo sottolineato Christian Zünd, Ceo della Società impiegati di commercio. Inoltre, verrebbe migliorata anche la situazione dei disoccupati avanti con gli anni. Secondo il comitato, siccome due terzi della popolazione vivono la vecchiaia principalmente con i mezzi dell’Avs, gli incrementi di 840 franchi all’anno per le persone sole e fino a 2’712 per le coppie sono particolarmente importanti.