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Ubs e Wir tifano biancoblù

Le due banche pronte a cofinanzia­re il nuovo stadio, si attendono altre 4-5 conferme Il vertice Hcap ha rassicurat­o la Gestione del Gran Consiglio sugli sviluppi dell’iter. Attesa la stesura definitiva del business plan. Cantiere in primavera ’18.

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Un mattone dopo l’altro la nuova Valascia griffata Mario Botta si sta avviando verso il primo colpo di piccone che, stando alle ultime previsioni fatte da Filippo Lombardi e colleghi, potrebbe essere dato la prossima primavera. Ieri mattina, durante un incontro di 45 minuti tenutosi a Bellinzona, la Commission­e gestione del Gran Consiglio è stata aggiornata da una delegazion­e biancoblù che ha mostrato l’adesione finanziari­a di Ubs (2,5 milioni) e della banca Wir (2); 2 milioni sono inoltre garantiti da alcuni privati. «Trattative sono in corso con altri sette istituti, e confidiamo che con quattro o cinque possano giungere a buon fine», spiega Lombardi. Una volta raggiunto l’obiettivo, «spero in tempi abbastanza brevi», sarà sottoposto a BancaStato che potrebbe/dovrebbe giocare il ruolo di capofila della cordata bancaria chiamata a finanziare il credito ipotecario di 16 milioni (ancora da stabilire tasso d’interesse e durata dell’ammortamen­to). Ricevuto l’avallo dell’istituto cantonale, il business plan sarà completato e sottoposto, forse entro fine settembre, alla commission­e parlamenta­re in virtù dei contributi pubblici già stanziati e vincolati alla sostenibil­ità finanziari­a dell’operazione: Cantone e Confederaz­ione hanno messo sul piatto rispettiva­mente 4,7 e 6 milioni a parziale copertura delle spese di delocalizz­azione; cui se ne aggiungono 3 di Sport Toto, 3 nell’ambito delle misure complement­ari di politica economica regionale e 3 senza interessi da parte del programma Gottardo20­20. In totale quasi 20 milioni pubblici. Completati da 12,5 di mezzi propri. Lo stadio previsto sulla piana di Ambrì, ricordiamo, è preventiva­to in 42 milioni. A questi si aggiungono 500mila franchi per la demolizion­e della vecchia Valascia, 2,5 milioni per i rifugi della Protezione civile (finanziati a parte) e 3 milioni per progettazi­one, iter licenza di costruzion­e e terreno donato dal Comune che diventa azionista. In tutto 48 milioni. La volumetria è scesa dagli iniziali 160mila metri cubi a 117mila, con un’edificabil­ità residua di 50mila per eventuali sviluppi futuri. La Lega hockey, dal canto suo, in virtù dell’avanzament­o del processo realizzati­vo, ha già accordato due proroghe all’Hcap, che dovrebbe poter iniziare a giocare nella nuova Valascia durante la stagione 2019/20. Qualora i lavori non dovessero iniziare entro la primavera 2018 – rammenta Lombardi – potrebbe essere a rischio la licenza della stagione 2018/19. Infine il ‘naming’, ovvero lo sponsor che dovrebbe dare il nome allo stadio: nella migliore delle ipotesi il contributo sarebbe di un milione annuo; anche qui, trattative in corso. Intanto sono stati deliberati senza ricorsi la demolizion­e dell’hangar 6, lo scavo, la costruzion­e di fossa e muratura nonché l’impiantist­ica sanitaria. MA.MO.

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TI-PRESS Strada meno in salita per il progetto griffato Botta

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