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Arl in silenzio...

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Dopo la raffica di comunicati stampa diffusi nei giorni scorsi, bocche cucite ieri al termine di una delle seduta di Consiglio di amministra­zione delle Aziende regionali luganesi Sa. Il presidente Bruno Lepori non ha voluto rilasciare dichiarazi­oni in merito alla soluzione individuat­a che dovrebbe andare bene anche al Consiglio di Stato. Da quello che è filtrato, non tutti hanno apprezzato la gestione della vicenda negli ultimi giorni. Le Arl hanno sicurament­e le loro ragioni ed hanno agito in difesa degli interessi della società. È stata contestata la disdetta intimata dal governo, che avrebbe promesso di non indire il concorso (indetto poi a meno di due mesi dalla disdetta), perciò ha comperato i bus per metterli in linea. Ora, a rischio, ci sono i cinque posti di lavoro degli autisti e la relativa perdita economica per il mancato uso dei mezzi. Qualcosa non ha funzionato come avrebbe dovuto. Basti considerar­e che l’azionista di maggioranz­a relativa è il Cantone (Dipartimen­to del territorio) rappresent­ato nel Cda dal presidente Bruno Lepori, dal deputato in Gran Consiglio Gianmaria Frapolli (Lega) e da Giovanni Bernasconi. Forse sarebbero bastate un paio di telefonate... Dopo il Cda non si sono nemmeno potute confermare o smentire le voci sulle dimissioni dell’attuale direttore Curzio Bernasconi.

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