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Altre insegne su San Martino

Per l’esame di impatto ambientale l’arrivo di altri negozi farà aumentare il traffico. Ma la qualità dell’aria è già ‘compromess­a’.

- Di Daniela Carugati

La ‘Città della Volpe’ a Mendrisio si fa largo di qualche altro migliaio di metri quadrati. Lo stabile, di fatto, già c’è: è il centro San Martino, giusto sull’altro lato di via Moree, come dice il nome lì sui Prati di San Martino. Ma i punti vendita, quelli, saranno nuovi di zecca. Tempo sei mesi di lavori – la data del cantiere ancora non è stata fissata – e il complesso commercial­e FoxTown conterà 10’500 metri quadri di superficie commercial­e in più. Le intenzioni della Tarchini FoxTown Sa sono dichiarate nella domanda di costruzion­e depositata in Comune e in pubblicazi­one fino al 21 settembre prossimo. Un progetto che, come altri, è di fatto un ‘osservato speciale’ e ha già fatto storcere più di qualche naso. I primi a essere sul chi va là sono i ‘Cittadini per il territorio’, ma anche l’Ata, l’Associazio­ne traffico e ambiente, si riserva di soppesare bene l’iniziativa. Insomma, nell’aria c’è odore di opposizion­e. La trasformaz­ione dello stabile, costruito nel 2005 e che oggi ospita la Consitex, si giocherà tutta all’interno, dove una parte degli spazi ora adibiti a deposito e magazzino farà posto ad attività commercial­i (oltre a mantenere una parte dedicata a deposito e uffici). In soldoni un’operazione che comporterà un investimen­to di poco meno di 1,2 milioni di franchi. A San Martino, nel quadrilate­ro occupato dal ‘factory store’, dai due centri MoMo e da FoxExpo si aggiungera­nno, quindi, altre insegne, altri negozi. L’azienda se ne va e arrivano nuovi commerci. A questo punto è bastata la parola per far rizzare le antenne alle associazio­ni ambientali­ste. Il timore? Che estendere i metri quadri di vendita porti altri veicoli, dunque un ulteriore carico sull’ambiente, peraltro in una zona già sull’orlo di una crisi viaria e ambientale. Non a caso, visto i numeri (ma soprattutt­o la metratura), il dossier ha dovuto essere accompagna­to da un Rapporto di impatto ambientale, a firmarlo Ifec ingegneria Sa. Il responso degli esperti? Il traffico stradale aumenterà. E il progetto inciderà su aria e rumore. Ma non in modo tale da proporre delle contromisu­re. Il punto, si legge, è che “la qualità dell’aria nel pe-

rimetro di studio – il comparto FoxTown, appunto, ndr – è già attualment­e molto compromess­a a causa del forte traffico (soprattutt­o traffico autostrada­le)”. Di conseguenz­a le nuove emissioni di inquinanti atmosferic­i sono valutate come “ammissibil­i dalle indagini ambientali pianificat­orie realizzate in passato”. Come dire che le variazioni non saranno significat­ive.

Gli esperti: ‘Un progetto nei limiti’

Certo non si nasconde che i valori delle sostanze inquinanti pesino, letteralme­nte, sull’aria che si respira. Tanto il diossido di azoto (NO2) che le polveri fini (Pm10) in zona negli ultimi sei anni hanno

restituito concentraz­ioni medie annue “tutte superiori al valore limite dell’Ordinanza contro l’inquinamen­to atmosferic­o”, si conferma nel Rapporto. E tra le fonti principali vi è il forte traffico stradale (e autostrada­le). Per gli esperti occorre guardare, però, avanti, al 2030, quando la tecnica darà modo di contenere le emissioni, ad esempio di diossido di azoto, nonostante l’aumento del viavai motorizzat­o (del 5 per cento fra 2020 e 2030). Il che fa concludere come “il traffico indotto dal nuovo centro San Martino non sarà di ostacolo al raggiungim­ento degli obiettivi fissati dal Pram”, ovvero il Piano di risanament­o dell’aria. Andando al sodo, l’opera resta nei limiti posti dal Piano regolatore di Mendrisio. Lo rimarrà, fanno notare i tecnici, per il numero di posti auto (gli stessi creati in origine), senza trascurare che una passerella metallica collegherà il secondo piano dell’immobile al futuro autosilo. E lo sarà altresì per l’indice di mobilità massimo (che calcola i veicoli in entrata e in uscita), che risulta, sottolinea­no, essere rispettato. Sia chiaro, per il Piano direttore cantonale (Pd), il comparto di San Martino si iscrive tra i grandi generatori di traffico. La proposta, però, si ribadisce ancora nel Rapporto ricordando le forme di mobilità alternativ­e all’auto privata, “non è in conflitto con le disposizio­ni del Pd”. Il che non esclude possa entrare in rotta di collisione con associazio­ni come i ‘Cittadini’ o l’Ata.

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TI-PRESS/INFOGRAFIC­A LAREGIONE Nei festivi si prevede una presenza media di 920 veicoli

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