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‘Ambiente, non banalizzia­mo’

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Chi, come i ‘Cittadini per il territorio’ o l’Ata, la storia del comparto San Martino la conosce bene, se l’aspettava. Si aspettava che, prima o poi, le superfici di vendita del ‘factory store’ sarebbero cresciute ancora. Magari proprio convertend­o gli spazi dell’edificio al civico 16 di via Moree, su cui gli ambientali­sti hanno battagliat­o fin dall’inizio. Ecco perché Ivo Durisch, uno dei coordinato­ri dei ‘Cittadini’, non ce la fa a banalizzar­e i dati sull’inquinamen­to del comparto San Martino. Insomma, anche su questa domanda di costruzion­e l’opposizion­e, ci fa capire, è annunciata. L’Associazio­ne, ribadisce, non rinuncia a battersi per la tutela del territorio e dell’ambiente. Anche in una zona già compromess­a come quella, dove, rilancia, «l’inquinamen­to è comunque grave». Durisch va oltre: «Qualunque incremento di traffico dovuto a infrastrut­ture come i centri commercial­i non è sopportabi­le per la regione. Se nel 2030 l’inquinamen­to dovesse diminuire, ne ridiscuter­emo. Nel frattempo, subiamo quello che le scelte pianificat­orie degli anni scorsi hanno prodotto. Eppure dovevano riordinare il territorio». Da ultimo c’è un altro aspetto, per Durisch non trascurabi­le, la presenza, poco distante, di un’industria come Argor-Heraeus che sottostà all’Opir, l’Ordinanza sulla protezione contro gli incidenti rilevanti. Il Rapporto d’impatto ambientale segnala la necessità di aggiornare l’analisi dei rischi, ma per il coordinato­re dei ‘Cittadini’ la criticità resta. Tanto più aumentando l’indotto commercial­e. Vista così questa operazione, anche agli occhi di Werner Herger, segretario dell’Ata, l’Associazio­ne traffico e ambiente, ha un che di «sfacciato». In ogni caso, ci conferma, «il dossier di questa nuova domanda di costruzion­e sarà esaminato con attenzione dal Comitato, con il supporto di un legale». Da valutare c’è, innanzitut­to, la situazione giuridica. Herger, comunque, non nasconde il suo scetticism­o. Soprattutt­o davanti a un Rapporto d’impatto ambientale che non ritiene la presenza di un altro centro commercial­e un elemento a carico delle emissioni ambientali e del territorio del distretto. Insomma, non finisce qui.

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