Democrazia, coerenza e altro ancora
Il progetto di ricucitura di Roveredo sta vivendo tempi non propriamente felici. E anche per nulla edificanti. Dopo gli applausi ricevuti alla presentazione ufficiale e il suggello popolare uscito dalla votazione consultiva, la tanto auspicata ricucitura ha subito un violento e inusitato attacco da parte di un variegato schieramento, che annovera oppositori di lungo corso, avversari dell’ultima ora, qualche voltamarsina, improvvisati architetti, disinvolti urbanisti, paladini dei diritti democratici e alcuni politici nostrani a geometria variabile. Alcuni sono in buona fede; altri, perennemente arrabbiati con il mondo che li circonda, sono in perfetta malafede. Altri ancora, molto semplicemente, ignorano contratti e votazioni popolari pregresse, procedure formali e gerarchie istituzionali. In buona sintesi, questa levata di scudi viene giustificata con il rispetto dei principi democratici e una non meglio definita tutela degli interessi di Roveredo. Per quanto attiene la salvaguardia dei principi democratici va detto che gli stessi non possono venir branditi quando più fa comodo, di regola quando un esito scaturito da una votazione popolare è sfavorevole. Vivere la democrazia significa impegnarsi a fondo durante tutto il percorso che porta a una decisione. Quindi, soprattutto prima che ciò avvenga occorre documentarsi, informarsi ed essere vigili. Farlo a bocce ferme e con un esito che non corrisponde alle proprie aspettative, è troppo facile. E anche antidemocratico, poiché irrispettoso verso coloro che l’impegno lo hanno profuso e con cognizione di causa hanno, democraticamente e legittimamente, espresso parere diverso. Relativamente alla supposta tutela degli interessi di Roveredo, non mi pare che i fautori di queste tipiche capriole roveredane propongano almeno un’alternativa degna di questo nome. Al di là di slogan fumosi e dal retrogusto retorico, rimane ben poco. Per carità, ognuno è libero di pensarla come crede. Ma anche la libertà di espressione ha un limite, ossia quello di rispettare serenamente il processo democratico in corso a prescindere dal suo esito. In questi termini, il nuovo indirizzo di Roveredo è stato indicato. Bisogna pertanto contribuire a realizzarlo al meglio, non ad affossarlo. Anche perché, chi semina vento, raccoglie tempesta.