Elezione Cf, Deputazione silente
Sostegno compatto a Cassis? La presidente Pantani: ‘Rappresentiamo cinque partiti diversi...’ Intanto il governo rispolvera il protocollo. Se Cassis il 20 settembre dovesse spuntarla, a Bellinzona si spareranno 26 colpi di cannone.
Tutto tace. Altro che “riportiamo il Ticino in Consiglio federale”: non ad ogni costo, par di capire... Gli unici ticinesi che hanno concretamente diritto di scegliere – e cioè gli eletti nell’assemblea federale – non sembrano avere intenzione di fare squadra. Sostegno compatto al collega Ignazio Cassis? «Non ne abbiamo ancora discusso. Ricordo comunque che rappresentiamo cinque partiti diversi...». E dalle parole della presidente della Deputazione ticinese alle Camere Roberta Pantani si capisce che qualche voto, tra i ticinesi, verrà a mancare (il collega Lorenzo Quadri lo aveva già fatto capire il 1° agosto ad Airolo e lo ha scritto nero su bianco sul ‘Mattino’, dopo aver constatato la doppia nazionalità di Cassis, a cui nel frattempo il liberale radicale ha rinunciato). Ieri i deputati si sono incontrati con il governo cantonale per la tradizionale riunione che precede la sessione (comincia lunedì 11) e che vedrà il suo culmine mercoledì 20 settembre, con l’elezione del successore di Didier Burkhalter. Sull’argomento si è soprasseduto, nonostante il Consiglio di Stato abbia trattato il tema «da un punto di vista tecnico», come riferito da Manuele Bertoli alla stampa (ci torniamo dopo, per un paio di chicche previste dal protocollo). Governo che, dal canto suo, ha già scritto una lettera in sostegno di Cassis al gruppo parlamentare del Plr. Non sembra esserci urgenza invece per la Deputazione: le dinamiche che reggono l’elezione di un consigliere federale sono in fondo altre... «Lo scoglio più importante saranno le audizioni davanti ai gruppi parlamentari, posto che Cassis sia tra i candidati ufficiali». Questo nodo verrà sciolto domani dal suo gruppo, che si riunirà a Neuchâtel: la vera questione, comunque, non sarà la presenza o meno di Cassis tra i candidati ufficiali (data per scontata), piuttosto sapere quanti saranno gli “sfidanti” (uno o due?). «La strada è ancora in salita», rileva Pantani, riferendosi al fuoco di domande a cui saranno sottoposti i candidati durante gli ‘hearings’ davanti agli altri gruppi. Ma a questo punto – insistiamo – come Deputazione è opportuno avere una posizione oppure no? «La discussione la faremo, come già avvenuto in passato. Non posso dire adesso se al termine avremo una posizione unanime, anche perché questa non corrisponde alle diverse sensibilità politiche». A non tentennare, intanto, è l’Amministrazione cantonale, a cui in caso di elezione di Cassis spettano una serie di incombenze. Il regolamento sul protocollo non lascia spazio all’improvvisazione: se il 20 settembre un ticinese sarà eletto nella stanza dei bottoni, in tutto il
cantone suoneranno le campane a festa, mentre a Bellinzona (verosimilmente dai castelli) verranno sparati 26 colpi di cannone. Il vessillo cantonale e nazionale sarà esposto sugli edifici pubblici cantonali: autorità comunali, enti di interesse pubblico e cittadini “sono invitati a fare altrettanto”, recita il documento. La festa vera e propria, invece, è prevista
giovedì 28 settembre (penultimo giorno di sessione). Con tutta la scaramanzia del caso, a Palazzo delle Orsoline si sta già approntando un programma di massima, considerato che per la parte ufficiale gli invitati potrebbero superare facilmente le 600 unità (tutta l’assemblea federale con coniugi al seguito, oltre alle autorità cantonali, comunali e
del partito). Il protocollo prevede treno speciale da Berna con fermata ad Airolo con l’accoglienza del Consiglio di Stato in corpore, arrivo a Bellinzona e corteo fino in Piazza governo. Segue poi una parte pubblica, con gli interventi ufficiali, e una parte a invito, con “aperitivo e banchetto”. Ma per ingaggiare il catering è ancora presto...