laRegione

Violenza domestica, tre casi al giorno

Cifre in crescita. Legislazio­ne d’accordo con il governo: procedure per l’allontanam­ento da snellire.

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“Un passo in più per consentire di operare nel modo più efficace e tempestivo quando l’emergenza lo impone”. E quindi ben vengano le modifiche di legge proposte dal governo, “condivise” ieri dalla Commission­e della legislazio­ne che ha sottoscrit­to il rapporto di Gianrico Corti (Ps) sul messaggio concernent­e l’allontanam­ento e il divieto di rientro in ambito di violenza domestica. Ritocchi normativi che rendono più spedite le pratiche, soprattutt­o quando si tratta di tenere lontano da casa chi perde il senno. La Legislazio­ne concorda con il Consiglio di Stato: l’intervento del pretore (oggi sistematic­o) va previsto solo in caso di contestazi­one, altrimenti è sufficient­e la decisione della Polizia per mantenere separate momentanea­mente le parti in conflitto. Come ricorda anche Corti nel rapporto, è stata “l’esperienza maturata in questi ultimi anni” a consigliar­e le “correzioni”. E le cifre relative al fenomeno della violenza domestica testimonia­no come sia determinan­te poter intervenir­e in modo efficace, in un contesto in cui comunque resta ancora molto difficile per la vittima chiedere aiuto. Nonostante gli sforzi (soprattutt­o in termini preventivi), il numero di interventi della polizia non accenna a diminuire, anzi. Se negli ultimi anni erano in media due al giorno, nei primi sei mesi del 2017 sono saliti a tre, stando alle cifre citate nel rapporto. “Chi segue, interviene e si occupa di questo aspetto della società – scrive Corti – sostiene tuttavia che ciò rappresent­i solo la punta dell’iceberg”. Ad ogni modo, “vi è sempre più la generale consapevol­ezza di dover affrontare con maggiore energia e con misure puntuali di contenimen­to questa realtà, che caratteriz­za singole, delicate e tristi vicende individual­i”. A tal proposito, la Commission­e è persuasa che una legge specifica sulla violenza domestica (“non solo rivolta agli autori di violenze, ma anche all’accompagna­mento delle vittime”) sia ormai necessaria. Il Dipartimen­to sta svolgendo degli approfondi­menti in questo senso e l’invito della Legislazio­ne è quello di “proseguire con determinaz­ione su questo cammino”. Inoltre, si suggerisce di prevedere l’utilizzo del braccialet­to elettronic­o anche in materia di violenza domestica.

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TI-PRESS Servono efficacia e tempestivi­tà

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