Succursali in Italia, si sollecitano Maurer e Gasser
Anche la politica si muove a sostegno del settore bancario. A seguito della decisione dell’Italia di imporre l’obbligo per gli istituti provenienti da Paesi non appartenenti all’Unione europea di avere una sede nel Paese per poter accedere al mercato, la Deputazione ticinese alle Camere federali ha deciso di sollecitare un incontro con il consigliere federale Ueli Maurer e il segretario di Stato per le questioni finanziarie internazionali Jörg Gasser. Lo ha riferito alla stampa la presidente Roberta Pantani, facendo il punto sui vari temi toccati dai deputati in vista della sessione autunnale delle Camere. «Vogliamo evidenziare le preoccupazioni già espresse dall’Associazione bancaria ticinese e ribadite dalla delegazione dell’Associazione delle banche svizzere di gestione patrimoniale ed istituzionale che abbiamo avuto modo di ricevere in audizione stamane (ieri per chi legge, ndr)». Preoccupazioni «che non devono essere esclusivamente del settore bancario ticinese, ma che devono essere fatte proprie dal settore bancario svizzero». Dopo la decisione italiana, il Consiglio federale ha già promesso di volersi attivare, esigendo che le banche elvetiche possano comunque esercitare dal suolo svizzero. Una promessa che non ha rassicurato gli ambienti direttamente coinvolti. “Durante la lunga trattativa (relativa al concetto di scambio di informazioni internazionali, ndr) abbiamo già sentito queste rassicurazioni – ha commentato il direttore di Abt Franco Citterio alla ‘Rsi’ –. È vero però che nell’attività bancaria c’è una serie di fasi che potrebbero essere svolte almeno parzialmente dalla Svizzera”.