Splügen? Non sarà una tempesta
Direttori degli impianti sulle conseguenze della nuova strategia della stazione invernale grigionese La gratuità per bambini esiste già, di fatto, con le stagionali per famiglie; tuttavia si pensa ad altri sconti. Gli sci club: più fattori nella scelta de
«Va bene. Splügen regala giornaliere e abbonamenti stagionali a bambini fino ai 12 anni, Campo Blenio allora le offrirà agli sciatori sotto i 14 anni». A botta calda, sull’offensiva per il rilancio della stazione di risalita al di là del S. Bernardino, il direttore degli Impianti di sci Campo Blenio Denis Vanbianchi se ne esce con questa battuta. Invero una «provocazione», come rileva in un secondo tempo alla ‘Regione’ lo stesso Vanbianchi. «Dobbiamo renderci conto – rilancia poi inquadrando meglio la problematica del turismo invernale – che siamo confrontati con un contesto di guerra tra poveri, ovvero: se c’è neve e sole stiamo in piedi quasi solo con le nostre gambe; se invece la meteo non è dalla nostra l’aiuto statale è fondamentale». Imprescindibile, sottolinea, se davvero non si vuole rinunciare alle ricadute del turismo su tutta l’economia nei mesi freddi: pernottamenti, residenze secondarie, ristorazione e ancora commerci. Vanbianchi non vuole tuttavia passare per arrendevole o, peggio ancora, fatalista. Anzi: «Di fatto con gli abbonamenti stagionali per famiglie, che Campo Blenio offre con Disentis, già oggi i ragazzi sotto i 12 anni non pagano. Il tema delle stazioni invernali e dei suoi benefici sull’economia reale e degli aiuti statali differenziati alle società anonime o cooperative delle Tre valli (e non solo) che garantiscono sul buon funzionamento di ancore, seggiovie e sulla preparazione delle piste, è come noto oggetto di dibattito, da anni fattore di divisione non solo nella classe politica ma anche fra gli stessi addetti ai lavori che si interrogano sul regime di concorrenza che si è instaurato: davvero ad armi pari? Diversità di visioni che negli anni, e ancora di recente, si sono rivelate un ostacolo alla coordinazione di un’offerta invernale davvero vincente, nei confronti delle nuove sfide lanciate dall’esterno, da Splügen, in questo ultimo frangente.
Gabriele Gendotti: ‘Dovranno esser fatte delle valutazioni sui bimbi dai 6 ai 12 anni come su gruppi e scolaresche’
In ogni caso nella Valle Leventina, come anche nella Valle del Sole, non si temono importanti scossoni dopo gli annunci di Splügen. «La preoccupazione più grande, osserva infatti Gabriele Gendotti in rappresentanza del comprensorio di Carì, rimane la neve. «Ciò non toglie – riprende ragionando sulla nuova offerta – che si tratterà di fare alcune riflessioni sui prezzi, per i bambini dai 6 ai 12 anni (già oggi i più piccoli non pagano), come pure sulle maggiori difficoltà che si potranno incontrare ad attirare sci club e altri gruppi, in particolare le scolaresche».
A riguardo il direttore della Divisione cantonale Emanuele Berger precisa alla ‘Regione’ che nulla cambia per rapporto alla direttiva voluta dal Gran Consiglio, la quale impone alle varie sezioni che organizzano ‘settimane bianche’ di restare in Ticino: «Sono concesse deroghe per motivi logistici, non per costi». Che dire infine sulle comitive, gli sci club che rappresentano una clientela irrinunciabile per gli attori che si impegnano per la pratica degli sport invernali? Abbiamo girato la domanda (spostandoci in Riviera) a Raffaele Merelli, presidente dello Sci Club Lodrino-Prosito: «Splügen è diventato più interessante, con la gratuità per i bambini fino ai 12 anni ma, concretamente, non credo che ciò basterà a stravolgere il nostro usuale programma. Faremo insomma solo qualche uscita in più oltre S. Bernardino: la trasferta rimane infatti impegnativa e, va da sé, le caratteristiche della stazione, e le relative difficoltà, restano tali».