Alzasca, un rifugio ancora tradizionale
Ben più di una semplice capanna. Un moderno e confortevole rifugio, ben curato, in un idilliaco paesaggio alpino. Stiamo parlando della rinnovata Capanna Alzasca, di proprietà del Cas Ticino Sezione di Locarno. Domenica scorsa, in una giornata coronata da un piacevole e temperato sole di fine agosto, si è tenuta una grande festa per la presentazione/inaugurazione ufficiale dei lavori. Numerosi i partecipanti, giunti a piedi (i più in là con gli anni o non sufficientemente allenati in elicottero), tutti a testimoniare dell’attaccamento alla montagna e ai valori che coloro che la vivono sanno trasmettere al prossimo. Gli interventi, giova ricordarlo, sono stati spalmati su più anni. Nel 1982 con una prima ristrutturazione dell’edificio originario, trasformato da casolare in capanna appena dopo l’acquisto nel 1956 da parte del Cas Locarno. Poi quelli del 1997, del 2005 e del 2016. Nel corso di queste tappe si sono realizzati una camera separata per i guardiani, un locale bagno e una dispensa nello stabile principale. In seguito si è trasformata una cascina in dormitorio con bagno e, per ultimo, si è costruito il bagno invernale, con doccia dotata dell’apprezzata acqua calda e il locale tecnico per l’impianto energetico. Domenica sono giunte in quota quasi duecento persone, provenienti da ogni parte del Locarnese e della Vallemaggia, assieme a varie autorità politiche. La struttura ricettiva ha fatto, immancabilmente, da cornice a tanti ricordi e racconti di uscite in compagnia. Grazie comunque all’energia e alla positività della nuova generazione di montanari, con la loro voglia di costruire e di guardare al futuro, una giornata che avrebbe potuto essere improntata ai ricordi nostalgici di gioventù si è trasformata in un momento di allegria e spensieratezza anche per i più in là con gli anni. Al Cas Sezione Locarno va riconosciuto il pregio di aver saputo mantenere, nonostante le varie ristrutturazioni, il carattere intimo e originario della costruzione. Gli spazi sono ovviamente limitati, ma al contempo si respira tanto calore a tal punto che ci si sente subito a proprio agio e ben ospitati. Questo grazie anche ai vari capannari volontari che si passano il testimone ogni due settimane e che danno ognuno il meglio di sé e che al contempo respirano l’aria di casa, di cui le mura della capanna sono impregnate. In sostanza la giornata è stato un bel momento aggregativo, realizzato da persone che hanno a cuore il patrimonio alpino.