Il rapinatore d’orologi andrà (ancora) in aula
Dovrà comparire ancora una volta in aula il 26enne lituano che nel dicembre del 2014 prese di mira un’orologeria situata in Corso San Gottardo a Chiasso. Il 15 dicembre di quell’anno, insieme ad altre cinque persone, aveva preso di mira l’orologeria Mariotta arrivando a sottrarre diversi orologi dal valore complessivo di quasi 100mila franchi. I giorni seguenti la rapina, le immagini della videosorveglianza del negozio avevano ripreso le gesta della banda, rimarcando una certa organizzazione nel colpo : dal sistema in cui i rapinatori avevano immobilizzato la proprietaria, sino ai gesti compiuti in ‘concerto’, senza lasciare nulla al caso. Compresa la fuga, avvenuta utilizzando anche delle biciclette per dare meno nell’occhio ed essere, probabilmente, più ‘agili’. Oltre ad un astuto cambio d’abiti. Arrestato alcuni mesi dopo in Inghilterra, l’uomo era stato condannato, il 15 giugno del 2016, a una pena detentiva di 3 anni. Durante il processo era inoltre emerso che il 26enne lituano era stato scarcerato un mese prima della rapina da una struttura penitenziaria lituana: lì aveva appena finito di scontare 7 anni per una lunga serie di reati: rapina, lesioni gravi, lesioni semplici, infrazione alle norme della circolazione e omissione di soccorso.
Due tentativi da giudicare
Ora, come detto, l’uomo difeso dall’avvocato Gianluigi Della Santa dovrà nuovamente presentarsi in aula. Mercoledì prossimo, davanti alla Corte delle Assise criminali di Mendrisio, presieduta dalla giudice Rosa Item, dovrà infatti rispondere di ripetuta tentata rapina. Fatti avvenuti, stando a quanto si è potuto apprendere, pochi giorni prima il colpo riuscito a Chiasso. Due, nello specifico, i tentativi sui quali verrà giudicato. Il primo concerne proprio l’orologeria presa di mira il 15 dicembre. Alcuni giorni prima, infatti, il 26enne avrebbe dovuto colpire il negozio, desistendo però all’ultimo. Stessa situazione, a cavallo tra la tentata rapina nella cittadina e quella riuscita, che si è ripresentata a Lucerna. SLI