laRegione

Una difficile ricucitura

Vertenza Arl-Decs: mentre Bernasconi annuncia il pensioname­nto, continua il botta e risposta Nel frattempo, le due ditte subentrate nel trasporto scolastico proseguono con il proprio mandato; il nodo giuridico delle fermate non è ancora stato sciolto

- Di Dino Stevanovic e Chiara Scapozza

Accordo sì, accordo no. I giorni passano, ma lo scontro fra Autolinee regionali luganesi (Arl) Sa e Dipartimen­to educazione, cultura e sport (Decs) non rientra. “Sono in corso fattive e proficue discussion­i con il lodevole Consiglio di Stato al fine di giungere alla sottoscriz­ione di un accordo” dichiarava ieri in tarda mattinata un comunicato delle Arl. «Al momento non c’è nessun accordo – la replica del consiglier­e di Stato Manuele Bertoli –, siamo disponibil­i per incontrarc­i ma a una serie di condizioni». Se un’intesa sia vicina o lontana non è del tutto chiaro, certo è che c’è divergenza rispetto allo stato delle trattative. Dopo l’attribuzio­ne, per mandato diretto, del trasporto degli allievi della scuola media di Pregassona residenti nella valle del Cassarate a due ditte – la Principe Viaggi e la Valbus Viaggi –, lo scontro fra le Arl e il Cantone si è palesato nell’opinione pubblica. L’ultimo capitolo che alimenta la polemica riguarda quest’accordo, che stando alle Autolinee prevedereb­be – in collaboraz­ione con l’Ufficio federale dei trasporti – il passaggio del trasporto scolari della suddetta scuola a trasporto di linea. Si tratterebb­e, sempre secondo il comunicato, di una modifica che permettere­bbe un risparmio, ottenuto grazie alla partecipaz­ione federale alla copertura dei costi. Inoltre, le trattative includereb­bero anche un rinnovo – fino al 2028 – delle concession­i federali relative alle linee oggetto di privativa. Una volontà conciliant­e, quella delle Arl, dopo giorni di comunicati infuocati, testimonia­ta anche dalle parole del presidente del Consiglio di amministra­zione della società, Bruno Lepori. «Vista la disponibil­ità del Consiglio di Stato a trattare – ha detto ai colleghi della ‘Rsi’ –, i due ricorsi al Tram verranno ritirati, anche se formalment­e non abbiamo ancora deciso».

Rassicuraz­ioni sui licenziame­nti Bertoli intanto auspica che Petrini ritratti le dichiarazi­oni

Rassicuraz­ioni sono arrivate anche al personale, allontanan­do lo spettro – paventato negli ultimi giorni – di cinque possibili licenziame­nti a causa della bagarre e dei mancati introiti conseguent­i al mandato sospeso. Sentendo la contropart­e, tuttavia, sembrerebb­e che i rapporti sono ancora lungi dall’essere tornati sereni... «Sì, ci hanno scritto una lettera – spiega il presidente del governo –, a cui rispondere­mo. A una serie di condizioni si comincerà un percorso di ricucitura, dove si arriverà si vedrà. Finché questa riunione non avverrà, le cose resteranno come sono». Interpella­to riguardo all’ipotizzata collaboraz­ione con Berna, Bertoli sottolinea come non sia arrivato alcun preavviso dalla Confederaz­ione e che la ridefinizi­one del trasporto – da scolastico a pubblico – è tutt’altro che immediata, dato che devono essere verificati diversi aspetti. Una conferma dello status quo la dà alla ‘Regione’ anche il capo della Sezione amministra­tiva Giorgio Franchini: «I servizi giuridici del Decs e del Dipartimen­to del territorio stanno vagliando la questione giuridica relativa all’uso delle fermate – spiega –, ma per ora continuiam­o a utilizzarl­e perché la nostra priorità resta la frequenza delle lezioni e la sicurezza degli allievi». Stallo, polemiche e fraintendi­menti. Ma anche novità, significat­ive. Curzio Bernasconi, il direttore di Arl, lascerà la sua carica a beneficio della pensione. La notizia era nell’aria da qualche giorno, ma non è chiaro se sia stata una decisione presa dal diretto interessat­o o indotta. A sostituirl­o sarà l’attuale vice, Damiano De Paris. E se dall’azienda con sede a Viganello è giunta nei giorni scorsi una denuncia contro ignoti per perturbazi­one della circolazio­ne stradale, permane tensione anche sul piano privato. Qualora Enea Petrini – membro del CdA di Arl e consiglier­e comunale leghista a Lugano – non ritrattass­e pubblicame­nte quanto affermato su Facebook nei giorni scorsi (dove ha parlato di bugie, ricatti morali e sete di vendetta), non è escluso che il presidente del governo possa querelarlo.

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TI-PRESS Anche ieri situazione tranquilla fuori dalle Medie di Pregassona

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