Calypso, 18 mesi sospesi all’ex gestore
Diciotto mesi di reclusione sospesi con la condizionale per due anni, una multa di duemila franchi con un risarcimento allo Stato di 289mila franchi (che corrispondono ai reati di usura). È questa, in estrema sintesi, la pena inflitta nei confronti di un uomo di 47 anni, residente nel Mendrisiotto, che era stato proprietario e responsabile della società titolare del postribolo Calypso, attivo fino al marzo 2012. Le tasse di giustizia sono state poste a carico del condannato nella misura del 40 per cento, il resto toccherà allo Stato coprirle. La sentenza è giunta alle parti ieri mattina. L’avvocato Marco Garbani, che difende il 47enne, valuterà assieme al suo assistito un eventuale ricorso alla Corte d’appello e di revisione penale. Il processo è stato celebrato dinanzi alla Corte delle assise Criminali di Lugano giovedì 10 agosto. In aula penale sono stati rievocati i tempi delle retate – siamo all’inizio del 2012 – quando vennero chiusi quasi tutti i locali a luci rossa del cantone. La decisione relativa al Calypso di Melano risale proprio al marzo di quell’anno e venne adottata dopo un controllo all’interno del postribolo. Gli agenti di polizia intervenuti nel blitz portarono in centrale una dozzina di ragazze non in regola con i permessi e le interrogarono. Anche il gestore non sfuggì alla retata e venne arrestato. Tornando al processo, il giudice Mauro Ermani ha parzialmente confermato l’atto d’accusa allestito dal procuratore generale John Noseda, che nei confronti dell’imputato aveva però chiesto una condanna a due anni lasciando determinare alla Corte un’eventuale sospensione condizionale della pena. Sono state riconosciute le accuse di usura aggravata per aver sfruttato lo stato di bisogno e di dipendenza delle donne attive al Calypso imponendo un canone di affitto di 150 franchi, successivamente diminuito a 100. Fatti questi avvenuti fra il 2008 e il mazo 2012. Allo stesso modo l’uomo è stato condannato anche per la tentata coazione (dopo che l’accusa di estorsione è stata derubricata) e l’infrazione alle norme della circolazione per episodi avvenuti al di fuori delle mura del postribolo allora aperto a Melano. Il 47enne è invece stato prosciolto per i capi d’imputazione di promovimento della prostituzione, di infrazione alla legge sugli stranieri, di esercizio illecito della prostituzione e di disubbidienza all’autorità.