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Lo strano mondo di Venezia

- Dall’inviato Ugo Brusaporco

La Mostra del Cinema numero 74 si è aperta in una tranquilla giornata di fine agosto con un film in gran parte deludente, nonostante i buoni propositi che lo ispirano: ‘Downsizing’ di Alexander Payne (conosciuto per ‘Sideways’, ‘Paradiso amaro’, ‘Nebraska’) con Matt Damon. Payne, novello Jonathan Swift, si è ispirato ai ‘Viaggi di Gulliver’ per raccontare una storia che ci riporta a Lilliput con l’aggiunta di un pesante discorso ecologico e di una ironia davvero figlia di Swift. Se l’irlandese faceva la parodia dell’Inghilterr­a di allora e del suo perenne contrasto con la Francia, qui Payne fa la parodia degli attuali Stati Uniti, una parodia che in certi momenti è geniale – con il mondo dei miniuomini che riflette quello dei normali giganti, in tutte le sue nefandezze, compreso il problema dei migranti ghettizzat­i – ma nella maggior parte del film risulta noiosa. Poteva essere una bella idea, se non fosse per la sfiancante lunghezza e le troppe pause narrative. Meglio alle Giornate degli autori ‘M’, opera prima della francese Sara Forestier che del film è anche protagonis­ta nel ruolo di una giovane talentuosa con una forte balbuzie che le impedisce di parlare. A scuola è bravissima nello scritto, scrive magnifiche e lodate poesie, ma non riesce ad aprire bocca. Tutto cambia dopo l’incontro con il trentenne Mo che si mantiene rischiando la vita nelle corse clandestin­e. Tra loro nasce un amore che supera le differenze, ma Mo ha un segreto che è incapace di confidarle: non sa leggere. Il film segue il loro destino, illuminato dalla recitazion­e degli attori, dalla bella ed emozionant­e fotografia di Guillaume Schiffman e da una regia superlativ­a per essere un esordio. Un vecchio maestro, William Friedkin, ci ha portato nel mondo dell’esorcismo, a lui caro, con il durissimo documentar­io ‘The Devil and Father Amorth’ che ripercorre il cammino del suo cult ‘L’esorcista’ ma con un vero esorcismo, l’ultimo dell’italiano Padre Gabriele Pietro Amorth, morto nel 2016. Tenendo altissima la tensione, l’ottantadue­nne regista mostra quanto gli è stato permesso di vedere del tentativo, fallito, del sacerdote di liberare una donna dal demonio. Le immagini sono agghiaccia­nti, nessun commento è possibile. Il regista è anche stato minacciato di morte dal fidanzato della donna. Si resta attaccati alla poltrona per paura di essere inghiottit­i da una storia che è il quotidiano di miglia di persone nel mondo: essere posseduti dal demonio.

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KEYSTONE Deludente

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