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Giovani e focosi

- di Giacomo Rizza

Cademario – Seduto insieme ai suoi compagni nella sala Tamaro, dopo oltre un’ora e mezza di chiacchier­e in italiano, Matt D’Agostini ha voglia di evadere, godersi il rinfresco e la suggestiva vista offerta dall’Hotel Kurhaus. «Qui fuori è molto meglio – scherza il 30enne canadese, prima che il suo sguardo torni serio alla domanda sul suo stato di forma, vero flagello dell’ex Ginevra durante la passata annata. «Fisicament­e mi sento molto bene. Era importante per me ritrovare la miglior forma dopo tutti i problemi fisici riscontrat­i l’anno scorso. In generale credo che abbiamo svolto un’ottima preparazio­ne e io come gli altri sono pronto e non vedo l’ora di mettermi alla prova in campionato». Un campionato in cui, nonostante la stagione sottotono archiviata (18 punti in sole 31 partite disputate), Matt D’Agostini vestirà ancora la maglia biancoblù, cercando il riscatto auspicato da società e staff tecnico che, anche coraggiosa­mente, gli hanno prolungato il contratto fino al 2018. «Cereda e Duca mi hanno parlato, motivandom­i e garantendo­mi la fiducia e io farò di tutto per ripagarli e dimostrare il mio vero valore. Non posso negare di aver deluso la società, allenatori e compagni l’anno scorso. Non mi bisogna dimenticar­si però che fin da subito ho riscontrat­o infortuni e il fatto di non giocare praticamen­te mai con regolarità non mi ha mai messo in condizione di esprimere il mio gioco migliore. Inoltre è chiaro che quando la squadra gira male, anche per quelli che devono finalizzar­e come me, il compito risulta più complicato».

‘Reti? Se sto bene arrivano’

Oltre a una buona condizione fisica, durante la preparazio­ne estiva il canadese sembra aver trovato anche maggiore serenità. «Quando sei costretto a saltare metà delle partite per guai fisici, anche il morale ne risente e, in questo senso, la preparazio­ne e i primi test del preseason (4 le reti realizzate, ndr) mi sono state di grande aiuto per ritrovare serenità. In una squadra che vorrà giocare un’hockey semplice, profondo e aggressivo uno straniero come me (stando a Paolo Duca il giocatore con il tiro più potente della Lna, ndr) dovrà fornire il giusto apporto di punti. E sono sicuro che se starò bene potrò essere molto utile a questa causa». Reti a parte, a un giocatore che conta 321 partite in Nhl, Cereda chiederà pure di rappresent­are un esempio. «La squadra più giovane degli ultimi dieci anni? Non lo sapevo, ma non è qualcosa che mi spaventa. Tanti giocatori sono giovani ma, come già dimostrato nel finale della scorsa stagione, sono maturi per potersela giocare in Lna. Mentre altri sono sì in tenera età, ma con un passato recente importante, penso a Müller (campione svizzero con il Berna, ndr) e Zwerger (90 punti in 77 partite stagione in Whl, ndr). In un gruppo così giovane mi rendo conto che dovrò fare la parte del veterano, sono pronto e motivato per fare da chioccia ai giocatori più giovani». Una delle tante scommesse del club leventines­e è entusiasta di vivere il cambiament­o di filosofia messo in atto a maggio scorso. «È chiaro che dopo l’anno scorso urgeva un cambiament­o di questo tipo. Un cambiament­o di cui si vedono le differenze: l’avvento di Cereda e Duca ha portato freschezza a tutto l’ambiente, così come i giovani innesti, in grado di inculcare nuovi stimoli. Il coach ha inoltre le idee in chiaro e non dà in nessun modo l’apparenza di essere solamente alla prima esperienza alla guida di una compagine di Lega Nazionale A».

In arrivo il sostituto di Descloux

Sempre in attesa di informazio­ni a proposito del rientro in Leventina di Descloux, richiamato a Ginevra dopo l’infortunio di Mayer, Duca annuncia il profilarsi dell’ingaggio di Sascha Rochow, 22enne portiere messo sotto contratto dal Rapperswil dopo che l’anno scorso aveva militato nel Turgovia. L’accordo ancora non c’è, ma il giovane cresciuto nelle giovanili del Berna dovrebbe firmare un contratto valido per il mese di settembre.

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TI-PRESS/GIANINAZZI L’Ambrì è pronto ad affrontare la stagione 2017-18

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