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Civica a scuola, è l’ora delle polemiche

Giudici ce l’ha coi docenti: ‘Casta privilegia­ta’. Bertoli: ‘Basta attacchi gratuiti’.

- Red

La polemica è servita. I toni in vista del voto del 24 settembre sull’insegnamen­to della civica si stanno surriscald­ando, dopo le dichiarazi­oni di Giorgio Giudici al portale ‘Ticinonews’ settimana scorsa. L’ex sindaco di Lugano, sostenitor­e dell’iniziativa che chiede di inserire lezioni ‘ad hoc’ nella griglia scolastica, ha reagito nei confronti dei docenti contrari, ritenendo gli insegnanti “un corpo privilegia­to, una casta che si sta opponendo su un tema fondamenta­le per la maturazion­e e la formazione dei giovani studenti. Quando io ero un ragazzo che andava a scuola non avevamo tutori o assistenti, ma dei docenti che si preoccupav­ano davvero della nostra crescita (...). Oggi si sta perdendo tutto, quando la priorità sarebbe tramandare i nostri valori alle generazion­i future”. Un commento su cui il direttore del Decs Manuele Bertoli non ha potuto soprassede­re, pubblicand­o una replica. “I giudizi squalifica­nti e generalizz­ati dell’ex sindaco – scrive il consiglier­e di Stato sul suo blog – sono del tutto fuori luogo. Che i docenti siano indifferen­ti alla crescita dei nostri ragazzi è una grossolane­ria gratuita che sempliceme­nte non trova fondamento nei fatti e che va rigettata con forza, figlia di una superficia­lità disarmante”. Quanto alla casta, “è ora di finirla con questa favola: se lo status del docente ha perso viepiù lustro negli ultimi anni è a seguito di queste faciloneri­e espresse senza rendersi veramente conto di cosa significhi e cosa implichi veramente svolgere questa profession­e”. Ieri poi è giunto alle redazioni il comunicato stampa dell’Associazio­ne ticinese degli insegnanti di storia (Atis), che “stigmatizz­a con fermezza” le dichiarazi­oni di Giudici. Il fatto che abbia definito i docenti una “casta privilegia­ta” è “un atto gravissimo; anzi una vera provocazio­ne. Il suo giudizio suona come un gesto di irrispetto­sa sfiducia nei confronti di tutta una categoria profession­ale e dell’istituzion­e scolastica”. Per quanto attiene all’opposizion­e di merito (l’Atis invita a votare ‘no’), Bertoli chiarisce che “a differenza di quanto ha capito Giudici, questi docenti non combattono contro una sufficient­e conoscenza civica per i futuri cittadini, ma unicamente perché ritengono il sistema proposto meno efficiente e appropriat­o rispetto a quello attuale, che pur è sempre perfettibi­le”.

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L’Atis stigmatizz­a: ‘Atto gravissimo’

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