‘Bomba H pronta per i missili’
Nuovo esperimento nucleare di Kim Jong-un causa una doppia scossa di terremoto. Leader mondiali in allerta. Gli Usa: ‘Stop accordi commerciali con chi fa affari con Pyongyang’.
Pechino – La Corea del Nord ha effettuato il sesto test nucleare e rivendicato il “perfetto successo” della bomba all’idrogeno detonata e disegnata per armare un supermissile intercontinentale: la sfida del leader Kim Jong-un, malgrado la prevedibile e unanime condanna della comunità internazionale, è stata fatta con “un annuncio speciale e importante” dal network statale Kctv e anticipata dal potente sisma artificiale di magnitudo 6,3 avvertito lungo la gran parte del confine nordorientale cinese. Poco dopo la scossa, registrata alle 12.00 nordcoreane (le 5.30 in Svizzera), è maturata l’irritata reazione di Seul e Tokyo, alla quale s’è aggiunta la dura risposta della Cina, che con il Ministero degli esteri ha “condannato con forza” la mossa di Pyongyang quando il presidente Xi Jinping era a Xiamen per dare il via al vertice dei Paesi Brics, curato nei minimi dettagli e di grande visibilità internazionale dopo il G20 del 2016. La Corea del Sud ha alzato l’allerta, intenzionata a chiedere sanzioni molto più aspre e assicurando che farà ogni pressione possibile sul Consiglio di Sicurezza dell’Onu perché si arrivi all’isolamento totale di Pyongyang. In Giappone, primo Paese a confermare il test nucleare (sull’uso reale della bomba all’idrogeno serviranno altri giorni di analisi), il premier Shinzo Abe ha definito la provocazione “assolutamente inaccettabile”, mentre il ministro degli Esteri Taro Kono si è speso per un’altra efficacia delle sanzioni Onu, rinnovando la sintonia con Seul e Washington. “Il dialogo non funziona, la Corea del Nord capisce una cosa sola”, è sbottato Donald Trump commentando il primo test nucleare del Nord durante la sua presidenza. Gli occhi del mondo sono puntati sulla reazione dell’America, con il presidente che non ha escluso un attacco preventivo (vedi sotto) e ha evocato anche una guerra commerciale con tutti quei Paesi che hanno scambi con Pyongyang. Per oggi è stata convocata una riunione di emergenza del Consiglio di Sicurezza dell’Onu. Frenetici i contatti anche in Europa. Emmanuel Macron, Angela Merkel e Paolo Gentiloni si sono sentiti al telefono e hanno concordato, ha riferito l’Eliseo, “sulla necessità di una reazione internazionale forte”, a partire da nuove sanzioni da adottare in ambito europeo. Anche la Svizzera condanna il test, il Dipartimento federale degli affari esteri è convinto “che una soluzione ai problemi nucleari e di sicurezza nella penisola coreana può essere trovata solo attraverso
un processo negoziato e diplomatico”. E la Svizzera si mette a disposizione. I presidenti cinese Xi Jinping e russo Vladimir Putin, entrambi a Xiamen, hanno convenuto sulla necessità di “affrontare appropriatamente” l’ultimo test nordcoreano. Ma il capo del Cremlino, in un colloquio con il premier giapponese Abe, ha
messo in guardia dall’intraprendere qualsiasi avventura militare individuando solo nella politica e nella diplomazia le possibili soluzioni. Il sisma artificiale registrato in Corea del Nord è il più potente dei sei test fatti finora. L’onda è stata pari a 5-6 volte quella generata dal quinto esperimento. Il test
ha avuto la potenza di 100 chilotoni, circa 5 volte la bomba sganciata dagli Usa su Nagasaki nell’agosto del 1945. Per altri osservatori, una volta ostentato tutto il suo potenziale militare, Kim potrebbe finalmente decidere di sedersi al tavolo negoziale su un percorso affatto semplice e tutto da costruire.