Occhio alla qualità di vita
Campo Marzio, riparte da Castagnola-Cassarate il tortuoso iter del polo congressuale e turistico Durante l’assemblea rionale il Municipio ha risposto alle numerose domande dei presenti. Diversi i timori su un viavai di camion; Milo Piccoli: ‘Aspetto di cu
Non sarà una Messeturm di Basilea 2.0. Il previsto polo congressuale e turistico al Campo Marzio di Lugano avrà sì dimensioni importanti, ma non sproporzionatamente tali da immaginare un incessante viavai di furgoncini e camion in occasione degli eventi che vi si terranno. Ad assicurarlo è una nutrita delegazione municipale che venerdì sera si è incontrata all’ex casa comunale di Castagnola con l’assemblea di quartiere dei rioni di Cassarate, Castagnola e Ruvigliana. «Non sarà come le zone fieristiche di Basilea o Zurigo» ha rassicurato il responsabile dei progetti strategici della Città Milo Piccoli. I messaggi municipali – variante di Piano regolatore (Pr) e credito da un milione per il concorso – che hanno sbloccato il maxi progetto dopo un lungo stallo sono stati approvati il 4 luglio scorso. Dopo l’estate, l’appuntamento di venerdì è stato il primo banco di prova sul tema per l’esecutivo. Un test importante, visto che il polso tastato è stato quello degli abitanti del quartiere interessato dal progetto. «Non sarà un polo fieristico, ma congressuale – ha ribadito Piccoli durante l’incontro –, sono previste delle esposizioni ma queste saranno di dimensioni contenute e a supporto dei congressi che vi si terranno». Numerose sono state infatti le preoccupazioni sollevatesi dall’affollata sala riguardo al possibile peggioramento della qualità di vita. «Non vogliamo una situazione come al palazzo dei congressi – fra gli interventi –, con un continuo viavai di camion e furgoncini». «Al palacongressi la logistica non è stata pensata bene – la replica di Piccoli –, le attuali aree d’accesso sono inadeguate. I progetti dei concorrenti dovranno tenere particolarmente sott’occhio quest’aspetto».
Non sono da escludere delle torri
A suscitare timori fra i presenti è anche l’altezza massima dei possibili edifici. Oltre a un nuovo centro congressuale, il Campo Marzio ospiterà pure un albergo e degli edifici residenziali (motivo, quest’ultimo, che ha indotto il Municipio a ripresentarsi in Consiglio comunale con una nuova variante pianificatoria a luglio). Posto che il Pr cittadino non preveda un’altezza massima degli edifici, alcuni dei vincitori del precedente concorso – indetto nel 2011 –, che sono poi gli stessi investitori riattivati ora, avevano proposto delle torri nei propri progetti. «Siamo aperti anche a questo scenario» ha evidenziato il responsabile cittadino. A preoccupare non è solo l’altezza degli stabili, ma anche il loro numero. «Intorno all’area interessata ci sono palazzine
in zona R7 – ha spiegato la capodicastero Immobili Cristina Zanini Barzaghi –; l’indice di sfruttamento del comparto in progetto sarà identico. È ipotizzabile un numero massimo di sei, sette edifici». La municipale ha inoltre aggiunto che – malgrado non faccia parte del concorso – ai concorrenti verranno
chieste anche dell’idee di sistemazione riguardo al Campo Marzio Sud, un’area che s’intende altrettanto riqualificare. Spazio, infine, per qualche domanda anche sul modello di finanziamento. La Città venderà – concedendo un diritto di superficie – ai privati, che costruiranno a proprie spese per poi rivendere al Comune quei contenuti di interesse pubblico. Per l’esecutivo, naturalmente, l’operazione dovrebbe rendere il più possibile. Tuttavia, «anche qualora al termine si uscisse in pari (senza guadagni, ma neanche perdite, ndr), questo sarebbe da considerarsi un successo» ha chiosato il sindaco Marco Borradori.