Che l’autunno ti sia dolce
Liquidata con un comodo 3-0 anche la Lettonia, la Svizzera può chiudere il conto in ottobre, contro Ungheria e Portogallo
Chiuso con il bottino pieno e senza fare alcuna concessione il ciclo di sei partite contro le avversarie abbordabili del girone – diciotto punti – la Svizzera guarda con grande ottimismo alle scadenze di autunno, la sfida del St. Jakob contro l’Ungheria (sabato 7 ottobre) e, soprattutto, il duello di Lisbona contro il Portogallo (martedì 10). Due sfide cruciali in ottica qualificazione ai Mondiali, da affrontare forte dei tre punti di vantaggio sui lusitani, e della fiducia accumulata lungo un percorso fin qui senza macchia, segnato da otto vittorie in altrettanti esami. Esami tutti superati a pieni voti, se ci si limita all’esito contabile degli stessi. Compreso l’ultimo, quello di Riga, teatro dell’ottava affermazione, anche questa autoritaria. Fatti salvi i minuti conclusivi di una prima frazione di gioco dominata per larghi tratti – l’unica porzione di partita in cui i lettoni hanno potuto rialzare la testa e mettere in fila due passaggi –, la squadra di Petkovic ha fatto il bello e il cattivo tempo, contro un avversario palesemente inferiore, al quale poco o nulla è stato concesso. Come già contro Andorra, Haris Seferovic ha tenuto a ribadire il proprio eccellente momento di forma incanalando l’incontro lungo i binari desiderati, quelli di un gol nelle fasi iniziali del confronto, ottenuto su invito di Lichtsteiner. Liberata la mente da eventuali brutti pensieri che
avrebbero potuto nascere in caso di equilibrio perdurante, la Svizzera ha continuato a spingere, al fine di mettere il risultato al riparo. L’occasione di farlo l’ha avuta Dzemaili, che dal dischetto (fallo su Mehmedi) ha però regalato il pallone agli spalti, con una conclusione scellerata. Sua una ghiotta occasione fallita nella ripresa, suo però anche il gol della liberazione, personale e di squadra. Ancora una volta ci ha messo lo zampino Seferovic,
in veste di pregevole rifinitore, a testimonianza di una fase evolutiva che premia un centravanti ritrovato. O trovato, visto che a questi livelli non si era mai portato.
Rigore di Rodriguez
Meno in luce dei colleghi sul fronte offensivo, ma pur sempre al centro delle azioni che più contano, Admir Mehmedi ha procurato un secondo rigore,
stavolta tradotto dal sinistro delicato di Rodriguez nel 3-0 che ha posto fine alla contesa. Segnata, in modo positivo dalla prova senza sbavature di Schär, dalla salita di tono di Dzemaili (per lui anche un palo) e dall’ottima entrata in corso d’opera di Zakaria, in modo negativo dalla rabbia di Xhaka, che ha preso molto male la sostituzione con il giovane del Mönchengladbach, facendolo capire chiaramente a tutti, Petkovic compreso, che a sua volta non deve aver gradito. Una macchia in una serata felice, ideale lancio della doppia scadenza autunnale che i rossocrociati prepareranno con il morale alto e la fiducia ai livelli di guardia. Come non capitava da tempo. Come capita da un’intera campagna. Da non fallire, l’esame contro l’Ungheria. Tutto da vivere quello di Lisbona, a casa di Cristiano Ronaldo. Lui cerca rivincite, la Svizzera conferme.