Lo spirito della musica
Anarchico e narcisista, Currentzis ha creato una sorta di monastero della musica in Siberia, perché il valore musicale non si può misurare in termini di armonici e di decibel
È il direttore del momento, il greco Teodor Currentzis. Sarà per la sua figura di anarchico e narcisista che ha scosso l’ambiente asettico della musica colta innervando le esecuzioni classiche con una carica travolgente di energia, elettrizzante e vitalistica. O anche per aver creato un singolare “monastero della musica” a Perm, nella lontana Siberia, dove gli interpreti vivono per lunghe giornate insieme come in una comunità hippy. Provano in orchestra e nel tempo libero ascoltano musica bizantina, elettronica e rock psichedelico. Insomma un vivace innovatore di solidissima formazione (45 anni, ha studiato con il leggendario didatta-direttore Ilya Musin) con scelte spregiudicate e a tratti geniali che ritroveremo questa sera alla Chiesa di San Francesco di Locarno, per l’avvio delle 72esime Settimane musicali di Ascona su un programma di impagabile bellezza: nella prima parte il fascinoso tappeto sonoro di pagine sacre del barocco inglese di Purcell, alternate a schegge e frammenti del ’900 da Stravinskij (Credo) fino a Schnittke (Concerto per coro) e ai contemporanei Taneyev e Nystedt. Poi nel gran finale lo struggente Requiem K 626 di Mozart con i complessi di orchestra e coro MusicAeterna, che Currentzis stesso ha creato dal nulla nel 2004.
Nei teatri d’opera vige spesso una sorta di ‘oliata bellezza al silicone’ che non è più di alcun aiuto
Ma occhi e orecchie saranno puntati soprattutto su di lui. Star del podio, con un’agenda zeppa di progetti anche singolari (il ‘Ring’ wagneriano nel ’19 a Baden-Baden, regia di Paolo Sorrentino) e persino tentazioni nel mondo del cinema. Personaggio unico, la cui caratura si può avvicinare anche ascoltando l’intervista che andrà in onda (oggi alle 10.35) su Rete Due nel programma Shéhérazade, rilasciata a Roberto Corrent. «Il programma principale del mondo musicale di oggi è che ascolti una decina di cd e quando vai al concerto smetti di essere connesso al cuore della musica: smetti di reagire a ciò che la musica ti dà a livello interiore, perché finisci per rapportarti soltanto in termini di armonici e di decibel» confessa Currentzis. Insomma, una visione critica e apocalittica dell’ascolto musicale. «In realtà, non è dappertutto così. Gli abitanti dei villaggi e delle regioni che noi identifichiamo come Terzo Mondo hanno una connessione molto più autentica con la musica; e i bravi musicisti che suonano ai matrimoni sono quelli che riescono a far sì che la gente senta davvero qualcosa, e che si metta a danzare. Danno a chi sta intorno a loro un’atmosfera speciale, tanto che come esseri umani si sentono cambiati: questi sono i musicisti più bravi, non chi suona in un determinato modo (piuttosto che in un altro) ma chi sa trasmetterci lo spirito». Il messaggio di Currentzis, pratico (ma anche teorico) è dunque quello di riportare al centro la bellezza e la verità della musica. «Nei teatri d’opera vige spesso una sorta di ‘oliata bellezza al silicone’ che non è più di alcun aiuto» spiega. «Qualcosa di artificiale anche per chi la sta producendo, un po’ come se un astronauta cercasse di ballare la quadriglia indossando uno scafandro». Per venirne fuori insomma, Currentzis si è trasferito in Russia negli anni Novanta, abbandonando l’Occidente. «La tecnocrazia ha ormai cambiato il colore e l’odore del sistema musicale in Europa, uccidendo il sentimento bohème e la libertà dell’arte». Voi invece come coltivate lo spirito più autentico a Perm? «C’è una gran quantità di ottimi musicisti, ognuno dei quali ha la propria missione anche al di fuori dell’orchestra. Questo è ciò che più conta: se nella vita non hai un’ispirazione sei finito, e tanto vale che tu vada a lavorare in un ufficio”. Info: www.settimanemusicali.ch.