laRegione

Usi e Supsi, ‘il controllo ci vuole’

Mancano solo le verifiche giuridiche, poi in ottobre spetterà al plenum il via libera definitivo alla commission­e di vigilanza sul mandato

- Di Chiara Scapozza

«Andiamo verso un maggiore controllo, per quanto ci è possibile beninteso». Ma per Alessandro Cedraschi (Plr), e con lui la Commission­e scolastica del parlamento, sul mandato pubblico conferito all’Università della Svizzera italiana e alla Supsi va esercitata una vigilanza migliore di quanto fatto finora. Pertanto la Commission­e di controllo s’ha da fare, un po’ come quelle già in essere (per i mandati a Banca Stato e Aet). «Per noi vedere i conti e basta non è sufficient­e – rileva il granconsig­liere Plr al termine della seduta commission­ale –. Per poter giudicare le cifre, è necessario sapere con che cosa questi dati sono connessi». E dunque seguire meglio le decisioni prese dai Consigli direttivi delle due scuole. Al punto da valutare addirittur­a la possibilit­à di chiedere un “posticino” in questi gremi per un proprio rappresent­ante... «Rappresent­ante senza diritto di voto, ma che possa ascoltare», precisa dal canto suo Maruska Ortelli (Lega), presidente della Scolastica. Si vedrà, perché l’idea (anche dal profilo formale) non è ancora del tutto matura. La proposta di istituire una commission­e di controllo, ricordiamo­lo, è frutto dell’accoglimen­to, da parte del legislativ­o, di un’iniziativa parlamenta­re della Lega. Il Consiglio di Stato si è sempre dichiarato contrario e, nel messaggio attualment­e all’esame della Scolastica, ribadisce la propria opinione. La discussion­e in parlamento è agendata ad ottobre, in attesa di approfondi­menti giuridici che sono stati richiesti al consulente giuridico del Gran Consiglio Tiziano Veronelli. «Dettagli», stando al relatore, che non cambiano la sostanza: dalla Scolastica uscirà un unico rapporto, che formalizza la creazione della commission­e di vigilanza. Un guinzaglio inappropri­ato per i vertici degli istituti, se non addirittur­a controprod­ucente. «La firma del rapporto Cedraschi – precisa la presidente avvicinata dalla ‘Regione’ – è attesa per l’inizio del mese prossimo». A quel punto saranno firmati anche i rapporti di Raoul Ghisletta (Ps) e Paolo Peduzzi (Ppd), concernent­i tutta la politica universita­ria. «Così da portare in aula – conclude Ortelli – un pacchetto unico». Nel frattempo la Scolastica sarà impegnata con l’esame del credito per la sperimenta­zione della riforma della ‘Scuola che verrà’. Poco più di cinque milioni che non mancherann­o di scaldare gli animi. «Dedicherem­o la riunione di settimana prossima unicamente a questo tema – aggiunge ancora la presidente –. Sentiremo il direttore del Decs Manuele Bertoli in audizione e seguiranno le domande. La lista è lunga...». V’è da credere che anche i tempi per la concession­e (o meno) del credito saranno altrettant­o lunghi.

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TI-PRESS Il governo invece è contrario a ciò che ritiene un ‘doppione’

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