Caritas: un miliardo l’anno ai paesi del Sud colpiti dal riscaldamento globale
Caritas Svizzera chiede alla Confederazione un maggiore contributo finanziario per la tutela del clima nei paesi in via di sviluppo: non spetta infatti a questi ultimi pagare per i danni provocati dal riscaldamento globale, dovuto principalmente ai “paesi del Nord”. In una conferenza stampa ieri a Berna l’organizzazione ha ricordato che, in base all’Accordo di Parigi sul clima, i paesi sviluppati dal 2020 al 2025 dovrebbero mobilitare 100 miliardi di dollari all’anno per far fronte alle conseguenze del riscaldamento globale nei paesi in via di sviluppo. Dopo questo periodo verrà stabilito un obiettivo più consistente. Caritas ritiene che, data la propria forza economica, la Svizzera dovrebbe finanziare l’operazione con un miliardo di franchi all’anno. Secondo il direttore di Caritas, Hugo Fasel, i 450-600 milioni proposti dal Consiglio federale non corrispondo alla responsabilità della Svizzera al riscaldamento globale. In base al messaggio governativo per la cooperazione internazionale 2017-2020 e al rapporto pubblicato di recente sulla partecipazione elvetica al finanziamento internazionale per la protezione climatica, Consiglio federale e maggioranza del parlamento hanno deciso di prendere i soldi dal budget per la cooperazione allo sviluppo. Ma – ha sottolineato Fasel – in tal modo verrebbero ad esempio a mancare fondi per la formazione. E così sarebbe ancora la povertà a dover finanziare la lotta ai cambiamenti climatici. Secondo l’organizzazione non spetta ai paesi poveri pagare per i danni provocati dal riscaldamento mondiale. Fasel deplora poi che nei cassetti del Consiglio federale «dormono da anni» progetti per migliorare le fonti di finanziamento destinate alla tutela del clima. Ad esempio la tassa sui biglietti di aereo: «con 10 franchi per ogni biglietto la Confederazione potrebbe raccogliere 400 milioni di franchi all’anno», nota Fasel. I disastri climatici sono provocati principalmente dai «paesi industrializzati del Nord» e, sul principio di ‘chi inquina paga’, spetta quindi a loro porre rimedio ai danni dovuti alla mancanza di protezione dell’ambiente, rileva la Caritas. D’altro canto, Caritas chiede anche di fare di più nella stessa Svizzera. ATS