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Il morbillo cresce

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Berna – Negli scorsi mesi il numero di persone colpite dal morbillo in Svizzera è aumentato. Dall’inizio dell’anno l’Ufficio federale della sanità pubblica (Ufsp) ha registrato 76 casi. Nello stesso periodo dello scorso anno i casi erano 42. Nelle ultime quattro settimane sono stati annunciati otto nuovi malati. Nel 2016 le persone colpite dalla malattia sono state in totale 71. In Svizzera il morbillo appartiene alla categoria delle malattie infettive a dichiarazi­one obbligator­ia. La scorsa settimana tre nuovi casi si sono registrati in Vallese, tutti e tre i bambini non erano vaccinati contro il morbillo. Il Cantone ha dunque deciso di attuare delle misure: i bambini non vaccinati che possono essere stati a contatto con bambini infettati dal virus devono stare a casa. Il governo aveva avvertito già a febbraio una diffusione di morbillo e l’Ufsp aveva emesso una nuova raccomanda­zione in merito alla vaccinazio­ne. Il morbillo è infatti in aumento in Europa e la maggior parte delle persone colpite non era stata vaccinata. Lo scorso febbraio in Svizzera un giovane adulto è morto a causa del morbillo, non succedeva dal 2009. Il giovane è deceduto in un reparto di terapia intensiva a causa di problemi polmonari. Aveva la leucemia e seguiva una cura che metteva a dura prova il suo sistema immunitari­o. Il vaccino contro il morbillo, che gli era stato somministr­ato, non era stato in grado di proteggerl­o adeguatame­nte. Il caso ha dimostrato, secondo il governo, quanto sia importante eliminare il virus del morbillo anche in Svizzera. Chi si vaccina contro il morbillo è protetto nella misura del 95%. Se una persona si vaccina due volte, la percentual­e

aumenta al 98 per cento. L’obiettivo della Confederaz­ione è che almeno il 95% della popolazion­e sia vaccinata contro il morbillo e sia protetta dalla malattia. In questo modo il virus non avrebbe possibilit­à di diffonders­i in Svizzera.

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