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L’Argentina del mistero è appesa a un filo

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E se la finalista di Brasile 2014 non prendesse parte alla fase finale dei Mondiali in programma la prossima estate in Russia? Un’ipotesi da non scartare a priori, viste le difficoltà che l’Argentina incontra nelle eliminator­ie sudamerica­ne. Fatto fuori Bauza cammin facendo, il suo successore Jorge Sampaoli non ha avuto, fino ad ora, il successo sperato, tanto che l’Albicelest­e continua ad occupare il quinto posto, sinonimo di spareggio contro la Nuova Zelanda. Quello dell’Argentina – giunta in finale in Brasile senza mai incantare – rimane un mistero irrisolto. Nonostante la densità di giocatori che nei top club europei “la rompono”, come direbbero a Buenos Aires, e la presenza in squadra del numero uno mondiale, il gioco della selección vincerebbe a man bassa il campionato del mondo di nascondino, in programma da domani a Consonno: nessun tifoso lo vede, nessun tecnico lo trova... Ieri notte al Monumental Nuñez, l’Albicelest­e ha avuto bisogno dell’autogol di Rolf Feltscher (ex nazionale svizzero U21) per strappare un pari al Venezuela, dopo il gol d’apertura di Murillo. Un risultato misero e che mantiene i guachos al quinto posto soltanto per la sconfitta del Cile in Bolivia. La qualificaz­ione è dunque appesa a un filo a due giornate dal termine (Perù in casa e trasferta in Ecuador). L’unica squadra sin qui sicura è il Brasile, alle cui spalle sono ancora in lotta Uruguay (quasi qualificat­o), Colombia, Perù, Argentina, Cile, Paraguay e Ecuador...

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KEYSTONE A capo chino

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