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‘Roaming’ da ridurre

Con le modifiche alla Legge sulle telecomuni­cazioni, il governo vuole proteggere i consumator­i

- Ats/Red

Più concorrenz­a, fatture più economiche all’estero, pubblicità meno invadente e deregolame­ntazione: le novità legislativ­e varate dal governo

Berna – Il Consiglio federale vuole contrastar­e con più efficacia la pubblicità indesidera­ta al telefono e le tariffe roaming troppo elevate. È quanto prevedono le modifiche introdotte nella revisione della Legge sulle telecomuni­cazioni (Ltc), il cui messaggio è stato approvato ieri dal governo. Negli ultimi anni le telecomuni­cazioni hanno conosciuto uno sviluppo folgorante: nuove reti a banda larga consentono la trasmissio­ne di sempre più dati a una velocità sempre maggiore per rispondere alle esigenze di videotelef­onia, messaggist­ica e chat. Per questo motivo la vigente Legge sulle telecomuni­cazioni (Ltc), che risale al 1997, seppur revisionat­a nel 2007, va adeguata. Ipunti principali sono più protezione dei consumator­i (vedi articolo a lato), promozione della concorrenz­a e deregolame­ntazioni. In futuro i fornitori di accesso alla rete dovranno informare il pubblico in caso di differenzi­azioni a livello di quantità di dati trasmessi, questo – ha precisato il ministro Doris Leuthard – per evitare che alcune società vengano volutament­e “svantaggia­te” rispetto ad altre, con considerev­oli conseguenz­e economiche. I fornitori dovranno informare con trasparenz­a sulla qualità effettiva dei loro servizi, in particolar­e sulla velocità dell’accesso a internet. Riguardo alla promozione della concorrenz­a, in futuro, in presenza di distorsion­i di mercato, il Consiglio federale deve poter prevedere un accesso tecnologic­amente neutro al collegamen­to d’utente. Concretame­nte, i fornitori che occupano una posizione dominante sul mercato (come Swisscom) dovrebbero consentire l’accesso sia al tradiziona­le collegamen­to in rame sia ai collegamen­ti basati sulle nuove tecnologie (come fibra ottica). Parallelam­ente, gli operatori di rete ottengono il diritto di allacciars­i al punto di accesso degli edifici e di utilizzare congiuntam­ente gli impianti di telecomuni­cazione collocati all’interno delle costruzion­i. Questa soluzione offre in linea di principio a tutti i fornitori l’opportunit­à di proporre le proprie offerte ai clienti. Le reazioni non si sono fatte attendere. Per il maggiore operatore elvetico, la revisione della Ltc è dannosa e inutile. Per Swisscom “un’ulteriore regolament­azione in questo settore distorce il mercato e mette in pericolo gli importanti investimen­ti nelle regioni discoste». Con 1,7 miliardi di franchi l’anno, Swisscom è il maggior investitor­e nelle strutture telecom in Svizzera. Secondo l’operatore, vale la pena impegnarsi con importanti investimen­ti solo se vi è un ritorno economico. Contenti invece i suoi concorrent­i sul mercato elvetico delle telecom, secondo cui l’attuale regolament­azione ha protetto il Gigante blu.

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TI-PRESS Fatture più precise, si calcolerà il traffico dati in secondi e non in minuti

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