Dieselgate, la denuncia dei consumatori
La Fondazione svizzerotedesca cita in tribunale VW e Amag, che respinge le accuse
Zurigo – La Fondazione svizzero-tedesca dei consumatori (Sks) ha sporto denuncia ieri a Zurigo contro il gruppo Volkswagen e l’importatore Amag. La Sks esige indennizzi adeguati per i proprietari lesi nell’ambito del Dieselgate, lo scandalo delle emissioni di CO2 truccate. La giustizia dovrà determinare se VW e Amag abbiano ingannato gli automobilisti e violato il diritto svizzero, precisa un comunicato. In caso di risposta affermativa, l’associazione chiede indennizzi da 3mila a 7mila franchi per veicolo. Le auto interessate hanno perso valore, secondo l’associazione dei consumatori. A suo avviso i clienti lesi hanno pagato in media il 15% di troppo. Circa 2mila persone si erano dette interessate a partecipare alla denuncia quest’estate. Sul sito della Sks è disponibile un formulario per i proprietari di veicoli toccati dallo scandalo. Le richieste di indennizzo devono essere presentate entro la fine dell’anno poiché a partire da gennaio 2018 esiste il rischio di prescrizione. Le cause collettive in Svizzera non sono consentite. L’associazione ha quindi sviluppato con i suoi avvocati un sistema che combina diversi strumenti legali. La Federazione romanda dei consumatori (Frc) lancerà a sua volta lunedì prossimo un’azione insieme ai propri partner europei. I suoi soci possono in ogni caso prendere parte anche alla denuncia della Sks. Per il Dieselgate, scoppiato nel settembre 2015, Volkswagen ha dovuto pagare negli Stati Uniti una multa di 22 miliardi di dollari (20,8 miliardi di franchi) per aver modificato il software della centralina dei veicoli in modo da eludere i test antinquinamento. Gli automobilisti americani possono ricevere un risarcimento di oltre 5mila dollari a testa. Non si è fatta attendere la replica di Amag. L’importatore ha respinto le accuse, sottolineando di aver adottato i provvedimenti adeguati. Nella sua presa di posizione, Amag afferma di aver immediatamente interrotto la vendita dei veicoli interessati dallo scandalo dopo aver preso conoscenza del fatto nei media quasi due anni fa. Il calcolo della Sks secondo cui i clienti truffati avrebbero versato il 15% di troppo è definito incomprensibile dalla società con sede a Schinznach-Bad (Argovia). Citando le valutazioni di esperti del settore, Amag precisa che non è stata riscontrata la perdita di valore lamentata.