Canapa, regole per la nuova città
Il Municipio adatta e adotta l’ordinanza di Giubiasco e introduce il divieto di vendita nelle zone sensibili
Poco prima dell’aggregazione l’allora esecutivo giubiaschese aveva respinto la richiesta per l’apertura di un negozio nel Borghetto. Ora ci sono nuove domande, messe in stand by.
Come già fatto a Chiasso, Balerna e Minusio, anche il Municipio della nuova Bellinzona ha adottato mercoledì un’apposita ordinanza per vietare il commercio al dettaglio di canapa pesante e light nelle zone ritenute sensibili dell’intero comprensorio aggregato. La riflessione – spiega il vicesindaco Andrea Bersani, capo del Dicastero sicurezza e servizi industriali – è stata avviata dopo l’inoltro di alcune richieste di apertura negozi di cannabis con Thc sotto l’uno per cento (nel frattempo messe in stand by) e considerato l’ampio dibattito avviato sul piano cantonale, che ha peraltro indotto Lugano e Locarno a non emanare regole specifiche attenendosi a quelle superiori già esistenti. Bellinzona ritiene invece che la protezione delle zone sensibili locali debba essere messa nero su bianco: un elenco esaustivo comprende il centro storico caratterizzato da abitazioni e attività commerciali, i nuclei abitati di tutti i 13 quartieri, nonché le scuole, le strutture sportive e ricreative particolarmente destinate ai minorenni, i parchi giochi, le sedi di enti e associazioni, i commerci, le chiese e luoghi di culto, gli istituti di cura come pure oratori, foyer ecc. Il tutto in un raggio di qualche centinaio di metri. Il testo che sarà presto pubblicato (con possibilità di ricorso) è un adattamento dell’ordinanza che sino alla scorsa primavera era in vigore nel Comune di Giubiasco, dove sul finire della legislatura il Municipio aveva respinto la richiesta per l’apertura di un negozio nel Borghetto.
‘Meglio le restrizioni’
La valutazione fatta dal Municipio della nuova Bellinzona – aggiunge Andrea Bersani – riguarda anche la presenza di una disparità di trattamento fra quartieri, essendo attualmente l’ordinanza in vigore solo in quello di Giubiasco e in pochi altri (ad esempio Pianezzo). La riflessione ha riguardato inoltre l’opportunità o meno di rinunciarvi completamente o di estenderla a tutto il comprensorio: «Abbiamo optato per la seconda via, preferendo le restrizioni, soprattutto in questa fase di ‘zona grigia’ nella quale può crearsi confusione attorno alla vendita legale di canapa light». Questo in attesa che il Cantone concluda a sua volta le riflessioni avviate e sin qui orientate a confermare il regime autorizzativo. Il tutto per evitare devianze e per facilitare il controllo del rispetto delle condizioni poste dalla legislazione federale, specie in un Ticino che, secondo il Dipartimento delle istituzioni, richiede storicamente una vigilanza accresciuta visto l’ampio mercato di riferimento per la canapa (Lombardia e Piemonte).