Rispunta l’idea del tunnel fra Mesocco e Valle Spluga
I disagi dei frontalieri valchiavennesi alle prese con le frane in Bregaglia hanno sdoganato dalla cassaforte della memoria la proposta di un tunnel stradale italo-svizzero tra la Valle Spluga e Mesocco, di cui si parla da parecchi anni senza che ci sia stata un’accelerazione nella stesura di un progetto. Fra i più convinti della necessità di realizzare la galleria di 8 km c’è Giuseppe Guanella, ex sindaco di Campodolcino, che quando era in carica ne aveva fatto un cavallo di battaglia: «Stiamo parlando di un’opera pensata non per i bisonti della strada, ma per i cittadini, incominciando dai frontalieri, e i mezzi delle piccole imprese. Inoltre si darebbe una straordinaria opportunità al turismo». Non pochi amministratori locali valchiavennesi, attraverso Facebook, hanno chiamato in causa Luca Della Bitta, presidente dell’Amministrazione provinciale di Sondrio e sindaco di Chiavenna: “Bisogna darci una mossa e far partire il progetto, non c’è più tempo da perdere”. Nei loro messaggi a Della Bitta molti gli hanno fatto presente che in luglio, durante l’inaugurazione del ponte di Pai in Valgerola sopra Morbegno, aveva parlato di scommessa vinta. Da qui l’invito ad accettare anche questa scommessa. Dal canto suo Della Bitta si è impegnato a rilanciare il progetto. Da parte svizzera, l’ultima volta ne aveva parlato l’anno scorso Maurizio Michael, rappresentante della Bregaglia in Gran Consiglio a Coira: “Il progetto è molto interessante, perché un collegamento ovest-est nella regione alpina permetterebbe di avvicinare le regioni italofone”. Spesa prevista 390 milioni di euro, ciò che impone una ricerca di fondi. Tanto che si ipotizza di creare un project financing. M.M.