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‘C’è voglia di voltare pagina’

Archiviati i derby bernesi, Chiriaev si appresta a vivere quelli ticinesi. ‘Non vedo l’ora di scoprire cosa mi aspetta’.

- Di Moreno Invernizzi

Ambrì – Fa caldo. Ancora troppo caldo per pensare che l’inverno, sportivame­nte parlando, tra pochissimo stenderà il suo lungo velo. Eppure... Fuori dal ghiaccio, gli inservient­i si danno da fare. Chi a rifornire i punti di ristoro, chi a tirare gli ultimi cavi del cablaggio elettrico. In pista sono invece coach Cereda e il suo vice Matte a curare le rifiniture. Ci siamo quasi. «E non ne vediamo l’ora; tutta la squadra non vede l’ora – conferma l’allenatore dell’Ambrì Piotta –. Dopo settimane di intenso (e proficuo) lavoro, tutti sono ansiosi di vedere a che punto siamo, di misurarsi in un primo test vero, per giunta contro una delle squadre potenzialm­ente migliori di tutto il campionato». Con la speranza, chissà, che la squadra non faccia un piacevole regalo a Cereda, che proprio ieri ha compiuto 36 anni. Il derby ticinese numero 216 della storia sarà pure il primo per Evgeni Chiriaev, che un assaggio di questo genere di sfide l’ha già avuto con il Langnau, affrontand­o Berna e Bienne... «Ma quella è tutta un’altra storia: di preciso non so ancora bene cosa aspettarmi da un derby ticinese, ma “temo” che non ci vorrà tanto a scoprirlo – sottolinea l’attaccante numero 89 dei biancoblù –. Ad ogni buon conto che sarà qualcosa di speciale lo si percepisce chiarament­e in questi giorni».

‘Qui non c’è una singola star: tutta la squadra è un’unica grande stella. Questo è il nostro atout’.

In Leventina il 28enne nativo di Kiev è arrivato dopo aver chiuso un anno in chiaroscur­o a Langnau: «La prima parte della stagione non è andata male. Poi, quando sulla panchina c’è stato l’avvicendam­ento tra Beattie ed Ehlers, sono finito un po’ nel dimenticat­oio. Avevo meno spazio, meno responsabi­lità. Ho capito che era giunto il momento di cercare nuove sfide». Nuove sfide che per uno come lui, che sa esprimersi in inglese, francese, tedesco e russo, possono essere davvero a tutto campo... «Effettivam­ente sì, se ambissi a qualche altra ribalta – sorride –. Ma il mio presente è qui, nel campionato svizzero. Ad Ambrì, per essere precisi. In Svizzera ho tutti i miei affetti, i miei amici... La mia famiglia e quella di mia moglie abitano a Neuchâtel, ma qui mi sento come a casa: il gruppo è compatto e unito, dentro e fuori dal ghiaccio». La prima aria di Lna Evgeni Chiriaev l’ha respirata nella stagione 2009/10, con la maglia del Lugano. Dopo un breve passaggio a Friborgo (in prestito), nelle ultime due stagioni ha militato nelle file del Langnau. E ora, dunque, inizia un nuovo capitolo: come mai la scelta di accasarsi in Leventina? «Come il Langnau, l’Ambrì è un club che vanta una grande tradizione. Se ho scelto di accettare questa proposta è perché qui avrei avuto l’opportunit­à di assumermi maggiore responsabi­lità in seno alla squadra, e dunque di migliorare...». Migliorare non è solo Chiriaev a sperare di farlo: la società tutta ambisce a fare un passo avanti dopo la scorsa difficile stagione. «Mi piacciono le sfide, e quella della squadra è in perfetta sintonia con ciò che voglio io. Il progresso globale è la somma dei migliorame­nti fatti sul piano individual­e». Come valuti questa squadra? «Siamo un gruppo molto affiatato, e penso che questo sia il nostro vero punto di forza. Quando la coesione è perfetta, tutto diventa possibile. Qui non c’è una star individual­e: la squadra intera è la vera star!».

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TI-PRESS/D. AGOSTA Il suo esordio in Lna risale alla stagione 2009/10, con la maglia del Lugano

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