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‘Mai al meglio nel torneo’

Federer accetta la sconfitta con Del Potro (‘è stato il migliore’) ma conferma anche di aver ‘pensato troppo alla schiena’

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Roger Federer (Atp 3) è un Signore e lo ha ancora una volta dimostrato nel modo in cui ha incassato la sconfitta con Del Potro (Atp 28) nei quarti di finale dell’Us Open. Dopo il 7-5 3-6 7-6 (10/8) 6-4 rimediato in 2 ore e 51 minuti di gioco contro l’argentino, il renano ha infatti innanzitut­to fatto notare come «non mi piace parlare dei problemi che ho accusato, perché non voglio passare come un cattivo perdente. Juan Martin è stato migliore di me». Il 36enne renano poi però non ha potuto fare altro che confermare ciò che dall’inizio della kermesse newyorkese è apparso evidente a tutti: «Non ho mai sentito di aver raggiunto il mio miglior livello in questo torneo. Ero troppo concentrat­o sulla mia schiena durante la preparazio­ne. In simili condizioni, te ne freghi di sentire o meno la palla, sei sempliceme­nte contento di poter scendere in campo. Inoltre, ho cominciato il torneo con due partite in cinque set, dopo le quali avevo male dappertutt­o. Mi sono ripreso bene contro Lopez e Kohlschrei­ber, ma non mi sono mai davvero sentito al meglio. Ho fatto di tutto per convincerm­i, ma non ho mai trovato il giusto ritmo. Anche al servizio non ero mai totalmente sicuro di me, mi sono sempre sentito in difficoltà. Quando sto bene, chiudo sempre i game in cui mi trovo avanti 40/0 e in seguito metto pressione sul mio avversario. Ma stavolta non è andata così. Quando colpisci di diritto e non sai bene dove andrà a finire la pallina, qualcosa non va». Nonostante tutto, RogerOne è comunque rimasto a lungo in partita e chissà come sarebbe andata a finire se avesse sfruttato una delle quattro palle set avute nel tie break della terza frazione... «Avrei potuto fare di meglio. Il rovescio (che ha mancato sul 7/6 in suo favore, ndr) era difficile da giocare, ma avrei potuto trovare un vincente se fossi stato bene. Ero sempre da-

vanti in quel tie break, ma mi è mancato un pizzico di magia per effettuare la volée o la demivolée decisiva. Juan Martin ha gestito meglio i punti decisivi. In ogni caso ho mancato delle palle di set e non di match, che sarebbe stato molto peggio». Dall’alto dei suoi 19 titoli del Grande Slam (di cui due conquistat­i quest’anno a Melbourne e Londra), il basilese ci ha messo poco a trovare, sdrammatiz­zando, il lato positivo della sua eliminazio­ne nei quarti di finale... «Già nel tunnel (che porta negli spogliatoi, ndr) mi sono detto che avrei avuto bisogno di una

pausa, perché sono molto stanco. E mi sono detto pure che Juan Martin era stato il più forte. Io non ho giocato abbastanza bene per vincere il titolo, lui sì». L’elvetico ha comunque specificat­o di aspettarsi ancora molto da una stagione già ricca di soddisfazi­oni, ma anche “macchiata” da un piccolo rimpianto... «Mi sarebbe piaciuto avere l’opportunit­à di ridiventar­e numero uno mondiale a Cincinnati (dove aveva dichiarato forfait, ndr) o a New York. Ma penso di riuscire a vivere lo stesso anche senza quel posto di numero uno. Ho disputato una grande stagione finora e ho ancora grandi obiettivi – ha concluso Federer, che secondo programma dopo una parentesi dedicata alla Laver Cup (22-24 settembre), in ottobre dovrebbe scendere in campo al Masters 1000 di Shanghaï, a Basilea e al Masters 1000 di Parigi-Bercy, prima di concludere l’annata con le Atp Finals di Londra (12-19 novembre) –. Di solito gioco bene nel finale dell’anno. Ho solo bisogno di recuperare e di allenarmi. E spero che questo mi permetterà di finire alla grande. In ogni caso, voglio solo divertirmi giocando del buon tennis».

Roger-Rafa mai a New York

Il successo di Del Potro ha privato il pubblico dell’Us Open di un duello tra Federer e Nadal che, strano ma vero, non è mai avvenuto a New York, nonostante siano ormai passati 13 anni dalla prima volta che i due hanno preso parte entrambi alla rassegna statuniten­se. In sei occasioni i due sono arrivati a un turno dal grande scontro (andato in scena 4 volte all’Australian Open, 5 a Parigi e 3 a Wimbledon), ma due volte il maiorchino e quattro volte il renano si sono fatti eliminate un turno troppo presto.

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KEYSTONE Stasera in semifinale contro Nadal ci sarà l’argentino

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