Dopo Gobbi, un altro ticinese senza il sostegno della Deputazione
Un sostegno compatto da Sud delle Alpi? Ignazio Cassis dovrà verosimilmente accontentarsi della lettera che il Consiglio di Stato ha inviato al gruppo liberale-radicale alle Camere federali il 23 agosto, nove giorni prima che questo a Neuchâtel optasse per un ticket con tre candidati. Nella missiva, l’esecutivo ticinese esprimeva “la convinzione che un consigliere federale originario del Ticino – Cantone precursore di alcune dinamiche socioeconomiche poi propagatesi in tutto il Paese – assicurerebbe al Governo un sicuro valore aggiunto, in termini di sensibilità ed esperienza”. Da Bellinzona non partirà una seconda lettera all’Assemblea federale, confermano dalla Cancelleria dello Stato, precisando che la prima era stata inviata in copia anche ai presidenti dei due rami del Parlamento. Del resto anche nel dicembre 2015 il Governo ticinese si era limitato ad esprimere il suo sostegno al candidato rossoblù – il consigliere di Stato Norman Gobbi (Lega) – in una missiva al gruppo parlamentare Udc (del quale fanno parte i rappresentanti leghisti). Mercoledì prossimo, giorno dell’elezione, una delegazione del Consiglio di Stato sarà comunque presente a Berna. Cassis dovrà con ogni probabilità fare a meno anche dell’appoggio ufficiale della Deputazione ticinese alle Camere federali. La sua presidente lo aveva preannunciato una decina di giorni fa: “Non penso che usciremo con una dichiarazione ufficiale in quanto non è stato fatto neanche negli anni passati”, ha dichiarato Roberta Pantani (Lega) a Ticinonews. Da noi interpellata, la consigliera nazionale chiassese – che si è già espressa in modo assai critico nei confronti di Cassis, al pari del suo collega di partito Lorenzo Quadri – afferma che «la questione non è ancora all’ordine del giorno». Non solo: «Non è nemmeno in agenda una riunione della Deputazione» per parlarne. Eventuali decisioni al riguardo verranno prese semmai «dopo le audizioni» di oggi. «Siamo ancora in una fase di stallo», spiega Pantani. Non è un mistero che la Deputazione non sia compatta dietro il candidato ticinese. Marina Carobbio quest’estate aveva criticato il Plr ticinese per aver escluso una candidatura femminile, puntando tutto sul solo Ignazio Cassis. Oggi la consigliera nazionale socialista ritiene sempre «importante» che la Svizzera italiana sia di nuovo rappresentata in Consiglio federale. Sosterrà allora il candidato della lobby delle casse malati, inviso alla sinistra? «Prima bisognerà vedere come vanno le audizioni, poi ne discuteremo all’interno del partito», si limita a rispondere. SG