laRegione

Giovani e civica: un Sì che fa riflettere…

- Di Giorgio Ghiringhel­li, membro del comitato dell’iniziativa sulla civica

Negli scorsi giorni il Consiglio cantonale dei giovani ha deciso di appoggiare la scissione delle ore di civica da quelle di storia e dunque di sostenere la creazione di un’apposita materia sulla civica, nelle scuole medie (cfr. ‘laRegione’ del 9 settembre). Una decisione che dovrebbe far riflettere molti docenti e molti genitori i quali, anche con affermazio­ni a dir poco inveritier­e, avversano la soluzione che era stata elaborata e accolta quasi all’unanimità dal Gran Consiglio. Qualcuno ad esempio ha scritto che insegnare la civica per due ore al mese togliendo queste ore alla storia equivarreb­be a “sfasciare” il programma di storia, che verrebbe ridotto di un quarto (!) sull’arco dei quattro anni. Eh no! Se- condo il vigente Regolament­o sulla scuola media (art. 23a capoverso 2) l’insegnamen­to della civica e dell’educazione alla cittadinan­za, parzialmen­te compreso nel programma della materia denominata “storia e civica”, deve essere effettuato per 36 ore all’anno in terza media e per 36 ore in quarta media, per un totale di 72 ore. La soluzione posta in votazione il 24 settembre prevede invece l’insegnamen­to della civica per 18 ore all’anno per ognuno dei quattro anni di scuola media, per un totale di 72 ore. Nessun carico di insegnamen­to supplement­are, dunque, e soprattutt­o è falso affermare che la storia perderà 72 ore di insegnamen­to a vantaggio della civica! Qualcuno ha inoltre scritto che l’insegnamen­to della civica come materia a sé stante verrebbe effettuato senza disporre di alcun mezzo didattico (ossia un libro di testo) e lasciando spazio all’“improvvisa­zione”. Eh no! In occasione del dibattito avvenuto in Gran Consiglio lo scorso 29 maggio (vedasi verbale sul sito internet del Cantone), il direttore del Dipartimen­to dell’educazione, Manuele Bertoli, aveva esposto nel dettaglio l’impostazio­ne già pianificat­a per l’insegnamen­to dell’educazione civica nei quattro anni di scuola media secondo il nuovo progetto posto in votazione. Ecco qualche stralcio di quell’intervento: “(…) Il primo biennio sarà dedicato all’educazione e alla cittadinan­za, quindi ai ragionamen­ti sui valori fondamenta­li della nostra società; il secondo biennio introdurrà l’elemento più tecnico di istruzione civica, nel senso della conoscenza dei meccanismi delle istituzion­i, dei nomi eccetera; il terzo elemento, quello dell’educazione alla democrazia dovrà essere un elemento trasversal­e e i ragazzi, come diceva anche il rapporto della Supsi, devono imparare a praticare la democrazia (…). Quindi su questo posso confermare la volontà di usare gli spazi di manovra conferiti dal nuovo testo di legge attorno a questi tre assi; confermo pure la volontà di mettere a disposizio­ne un testo di riferiment­o per quanto riguarda l’istruzione civica in senso stretto, non so se sarà il libro di Eros Ratti o un altro testo. Comunico che si procederà nel settembre 2018 e ci preparerem­o adeguatame­nte (…)”. Alla faccia della paventata “improvvisa­zione”…! Insomma, se è vero che la storia la si studia, per esercitare la civica e non rimanere degli analfabeti istituzion­ali occorre invece una materia specifica, come ben han capito molti giovani.

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