(Non) ho l’età per guidare
Fa discutere l’innalzamento a 75 anni della prima visita di idoneità
Pfister, Associazione maestri conducenti: netto peggioramento. Cereghetti, Atte: decisione sensata
Pfister: ‘Servirebbe invece anche una verifica fatta al volante. Un consiglio? Aggiornarsi il più presto possibile sulle moderne tecniche di guida’.
«Oggi è impensabile circolare se non si è più che abili alla guida». Traffico intenso, situazioni complicate e regole che cambiano hanno reso le strade un luogo pericoloso qualora manchino attenzione, capacità di discernimento, buona vista e responsabilità. «Per questo portare da 70 a 75 anni i controlli sull’idoneità degli anziani a condurre un mezzo a motore è una cattiva idea e rappresenta un netto peggioramento» rispetto alla situazione attuale. Perché il deterioramento delle capacità è più rapido quando l’età avanza e cinque anni di differenza potrebbero essere tanti, troppi. A dirlo è il presidente dell’Associazione svizzera maestri conducenti sezione Ticino Riccardo Pfister, che boccia così senza appello l’idea che ha invece preso piede alle Camere federali e che potrebbe così diventare legge a partire dal primo trimestre 2019. Non solo affossa l’idea, Pfister rilancia pure: per la sicurezza, oltre al controllo medico occorrerebbe pure prevedere una verifica del comportamento al volante. Se, statisticamente, quella degli anziani non è la categoria più coinvolta da incidenti gravi (in pole position ci sono i giovani tra i 16 e i 25 anni che usano auto, moto e motorino), nel suo rapporto 2016 l’Upi fa tuttavia notare come tra il 2005 e il 2015 gli over 65 abbiano visto incrementare del 18% i casi in cui sono coinvolti a fronte di una riduzione del 45% di chi ha meno di 45 anni. Stando alla nuova impostazione che vorrebbe dare Berna, tra i 70 e i 75 anni gli anziani sarebbero incoraggiati a valutare autonomamente le loro condizioni. Una presa di coscienza, rivela Pfister, non sempre facile. Intanto perché rinunciare alla patente è un passo difficile e poi perché a volte mancano i campanelli d’allarme ‘esterni’: «Ci sono ad esempio meno controlli e sanzioni per comportamenti scorretti sulla strada: spesso le forze dell’ordine si limitano a verificare la velocità e il consumo di alcol, senza intervenire con controlli mirati su altre infrazioni. Così – in assenza di un riscontro negativo – può succedere che gli anziani perseverino nelle proprie abitudini sbagliate finché non sopraggiunge un incidente».
Parola chiave: ‘Aggiornarsi’
«Il problema negli over 70 anni – evidenzia ancora Pfister – è soprattutto legato alla vista» e «all’ansia che può creare la complessità del traffico moderno. Sotto pressione si finisce per valutare male le situazioni e decidere anche peggio». Al netto del cambiamento proposto da Berna, il consiglio dell’esperto è quello di
«cominciare presto ad aggiornarsi sulle moderne tecniche di guida. In genere chi decide spontaneamente di recarsi da un maestro conducente per verificare l’attitudine al volante ha buone probabilità di migliorarla apportando solo alcuni piccoli
accorgimenti». Inoltre, per chi comincia ad essere in là con l’età, è opportuno dotarsi di tutti gli aiuti offerti dalla tecnologia, comperando auto nuove e attrezzate con sistemi di assistenza alla guida. Insomma, guidare da anziani e in sicurezza è possibile, a patto di pensarci idealmente prima dei 70, «perché più tardi diventa difficile cambiare le proprie abitudini, adattandosi al sistema di guida moderno».