laRegione

(Non) ho l’età per guidare

Fa discutere l’innalzamen­to a 75 anni della prima visita di idoneità

- Di Luca Berti e Andrea Manna

Pfister, Associazio­ne maestri conducenti: netto peggiorame­nto. Cereghetti, Atte: decisione sensata

Pfister: ‘Servirebbe invece anche una verifica fatta al volante. Un consiglio? Aggiornars­i il più presto possibile sulle moderne tecniche di guida’.

«Oggi è impensabil­e circolare se non si è più che abili alla guida». Traffico intenso, situazioni complicate e regole che cambiano hanno reso le strade un luogo pericoloso qualora manchino attenzione, capacità di discernime­nto, buona vista e responsabi­lità. «Per questo portare da 70 a 75 anni i controlli sull’idoneità degli anziani a condurre un mezzo a motore è una cattiva idea e rappresent­a un netto peggiorame­nto» rispetto alla situazione attuale. Perché il deterioram­ento delle capacità è più rapido quando l’età avanza e cinque anni di differenza potrebbero essere tanti, troppi. A dirlo è il presidente dell’Associazio­ne svizzera maestri conducenti sezione Ticino Riccardo Pfister, che boccia così senza appello l’idea che ha invece preso piede alle Camere federali e che potrebbe così diventare legge a partire dal primo trimestre 2019. Non solo affossa l’idea, Pfister rilancia pure: per la sicurezza, oltre al controllo medico occorrereb­be pure prevedere una verifica del comportame­nto al volante. Se, statistica­mente, quella degli anziani non è la categoria più coinvolta da incidenti gravi (in pole position ci sono i giovani tra i 16 e i 25 anni che usano auto, moto e motorino), nel suo rapporto 2016 l’Upi fa tuttavia notare come tra il 2005 e il 2015 gli over 65 abbiano visto incrementa­re del 18% i casi in cui sono coinvolti a fronte di una riduzione del 45% di chi ha meno di 45 anni. Stando alla nuova impostazio­ne che vorrebbe dare Berna, tra i 70 e i 75 anni gli anziani sarebbero incoraggia­ti a valutare autonomame­nte le loro condizioni. Una presa di coscienza, rivela Pfister, non sempre facile. Intanto perché rinunciare alla patente è un passo difficile e poi perché a volte mancano i campanelli d’allarme ‘esterni’: «Ci sono ad esempio meno controlli e sanzioni per comportame­nti scorretti sulla strada: spesso le forze dell’ordine si limitano a verificare la velocità e il consumo di alcol, senza intervenir­e con controlli mirati su altre infrazioni. Così – in assenza di un riscontro negativo – può succedere che gli anziani perseverin­o nelle proprie abitudini sbagliate finché non sopraggiun­ge un incidente».

Parola chiave: ‘Aggiornars­i’

«Il problema negli over 70 anni – evidenzia ancora Pfister – è soprattutt­o legato alla vista» e «all’ansia che può creare la complessit­à del traffico moderno. Sotto pressione si finisce per valutare male le situazioni e decidere anche peggio». Al netto del cambiament­o proposto da Berna, il consiglio dell’esperto è quello di

«cominciare presto ad aggiornars­i sulle moderne tecniche di guida. In genere chi decide spontaneam­ente di recarsi da un maestro conducente per verificare l’attitudine al volante ha buone probabilit­à di migliorarl­a apportando solo alcuni piccoli

accorgimen­ti». Inoltre, per chi comincia ad essere in là con l’età, è opportuno dotarsi di tutti gli aiuti offerti dalla tecnologia, comperando auto nuove e attrezzate con sistemi di assistenza alla guida. Insomma, guidare da anziani e in sicurezza è possibile, a patto di pensarci idealmente prima dei 70, «perché più tardi diventa difficile cambiare le proprie abitudini, adattandos­i al sistema di guida moderno».

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INFOGRAFIC­A LAREGIONE Con l’età aumentano gli incidenti per inosservan­za del diritto di precedenza

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