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Pier Tami: ‘Pagato il nervosismo iniziale ’

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Beer Sheva – “Il teatro degli incubi”. È con questo striscione poco incoraggia­nte e con la coreografi­a a tutta curva di un mostro pronto a sbranare i malcapitat­i bianconeri, che il Lugano è stato accolto all’entrata in campo. E, alla luce di quanto successo nei primi minuti, la furia del pubblico ha saputo condiziona­re mente e gambe dei bianconeri, i quali hano rischiato di farsi sbranare per davvero. Anche questa è l’Europa... «Siamo partiti male – ha ammesso il tecnico del Lugano Pier Tami –. Abbiamo perso troppi palloni facili, qualche giocatore l’ha sentita, la partita, e ha avuto un periodo di ambientame­nto. Peccato per l’10, frutto di un errore evidente. La squadra, poi, è andata in crescendo. Ha lottato, si è battuta, cercando anche di giocare. Nella ripresa siamo cresciuti, abbiamo avuto il controllo del gioco, ci è mancata la zampata importante. Il cambio di modulo ha dato i suoi frutti, ma non credo che se avessimo iniziato con la difesa a quattro sarebbe cambiato qualcosa. Il nervosismo lo avremmo pagato comunque. Con quei presuppost­i, mettere sul piatto troppe novità sarebbe stato azzardato. Bottani? Mi auguro che sia più di un jolly, che diventi un giocatore importante. Deve diventare determinan­te negli ultimi trenta metri. Sa preparare bene la azioni offensive, ma lo voglio più presente nell’area piccola, dove le partite vengono decise». «Il cambio di modulo – spiega proprio Bottani – ci ha permesso di migliorare sulle corsie laterali. Noi attaccanti ci siamo trovati vicini e abbiamo potuto dialogare, sfruttando le nostre qualità. Peccato non aver trovato il pareggio, ma usciamo a testa alta. L’autorete? Mi auguro di segnare presto un gol vero, ne ho bisogno io, ne ha bisogno la squadra».

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TI-PRESS/PUTZU Avvio difficile

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