La Nfl dice sì a Irma, ma a Wembley Miami ci sarà
L’uragano Irma ha tenuto banco anche nella prima giornata della Nfl. La Lega, infatti, è stata costretta ad annullare la sfida tra Miami e Tampa Bay, spostandola al 19 novembre, quando entrambe le squadre avevano a disposizione un “bye” (un weekend di pausa). In un primo tempo si era pensato di anticipare la partita a venerdì, oppure di spostarla in un’altra sede, ma alla fine la potenza e l’imprevedibilità di Irma ha suggerito alla Nfl di procedere al posticipo. Una decisione che per entrambe le squadre ha un’importante conseguenza: saranno costrette a disputare 16 partite consecutive, senza la possibilità di una settimana di pausa, normalmente utilizzata per leccarsi le ferite e cercare di recuperare quanti più acciaccati possibile. Ad essere maggiormente penalizzata è Miami, in quanto il 1° ottobre sarà di scena a Londra contro New Orleans. Una trasferta non da poco che contribuirà ad accumulare tossine nei muscoli dei giocatori. Per questo motivo (e perché di fatto i Dolphins avranno soltanto sette partite casalinghe invece di otto), il proprietario della franchigia, Stephen Ross, ha chiesto alla Nfl di riportare a casa la partita di Londra. Con Wembley già esaurito, la riposta della Lega è stata negativa. Mentre la Florida è stata mesta spettatrice (oltre alla sfida dei Dolphins sono state annullate pur quattro partite della Ncaa), nel resto degli Stati Uniti si è regolarmente giocato. E alcune considerazioni importanti la prima giornata le ha proposte. Ad esempio, Green Bay ha legittimato il suo ruolo di papabile per un biglietto al Super Bowl, mettendo in mostra una grande difesa contro Seattle. E se a un attacco guidato da Aaron Rodgers (ha ritrovato il ticket con Jordy Nelson, al rientro dopo una stagione in infermeria) si aggiunge una difesa capace di limitare i Seahawks a 225 yarde di “total offense” e 20’ (su 60’) di possesso palla, allora le speranze di Super Bowl non sono fuori luogo. I Packers dovranno vedersela verosimilmente con Dallas, capace di annientare un’altra pretendente, i New York Giants, grazie anche in questo caso a una super difesa e al solito duo Prescott - Elliot. La sorpresa è invece giunta dalla Afc, dove New England è stato superato da Kansas Chiefs. È soltanto la terza sconfitta casalinga all’esordio stagionale per Tom Brady. Il vento sta cambiando? Un’ultima curiosità. Sono bastati meno di 4’ all’arbitro di turno per chiamare i Chargers con il loro vecchio nome di San Diego e non con quello nuovo di Los Angeles. Per i tifosi di una franchigia rimasta a San Diego per 56 anni e fuggita per rincorrere le sirene della Città degli angeli, oltre al danno anche la beffa...