laRegione

Pronzini e i suoi inascoltat­i tonanti appelli

di Mario Branda, sindaco di Bellinzona

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Segue da pagina 10 Al Municipio era stato chiesto di non partecipar­e, cosa cui l’Esecutivo si è senza problemi attenuto; immaginiam­o che lo stesso valesse per i partiti politici, Mps di Pronzini compreso. I sindacati rappresent­anti dei dipendenti, in particolar­e l’Ocst con Gianni Guidicelli e Carlo Vanoni e la Vpod con Stefano Testa, in ogni caso erano presenti e hanno partecipat­o. La proposta di nuovo sistema previdenzi­ale era d’altra parte stata discussa e negoziata con gli stessi rappresent­anti dei dipendenti e con i due menzionati sindacati. Naturalmen­te un conto è intervenir­e quale rappresent­ante sindacale riconosciu­to e designato dai lavoratori, altra cosa è il proprio impegno partitico e politico. Probabilme­nte il rifiuto dei lavoratori di consentire a Pronzini l’accesso all’assemblea era legato a questo suo ruolo partitico. In ogni caso, sia detto per chiarezza, diversamen­te da quanto egli sostiene, il Municipio non ha inviato nessuna polizia, tanto meno in tenuta antisommos­sa! Ciò premesso, il Municipio non può ovviamente che confermare la soddisfazi­one per il chiarissim­o risultato della consultazi­one, avvertendo al contempo la responsabi­lità per la fiducia che gli è stata accordata dai propri dipendenti. Una fiducia che, lo sappiamo, non può essere delusa. Ricordo infine che presso l’amministra­zione cittadina i rappresent­anti sindacali hanno sempre avuto accesso ai luoghi di lavoro. A Bellinzona non c’è mai stato bisogno di una sentenza del Tribunale federale per considerar­e i sindacati un partner importante nella discussion­e sui diritti dei propri collaborat­ori.

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