Lugano a valanga, Zurigo travolto E l’Ambrì s’arrende
Ai bianconeri bastano 25’ minuti per mettere in cassaforte i tre punti. Domati i Leoni, oggi... tocca agli Orsi.
Lugano – Vendemmia. In perfetta sintonia con il calendario. Alla Resega le reti maturano a grappoli. I bianconeri ne segnano addirittura sei a un esterrefatto Zurigo, che se ne torna a casa umiliato su tutta la linea. Malmenato. Finisce 6-1 e, a ben vedere, di gol, il Lugano applaudito ieri (è proprio il caso di dirlo), ne avrebbe anche potuti fare di più... E dire che i Lions iniziano la serata all’arrembaggio, istallandosi quasi subito dalle parti di Merzlikins, che in un paio di minuti di gioco si vede chiamato in causa ben sette volte. Ma sbroglia il suo lavoro in modo sempre egregio. Poi, in situazione di inferiorità numerica (fuori Ronchetti), dopo aver corso un rischio con Chris Baltisberger, che non aggancia un disco sfuggito all’estremo difensore bianconero, Sannitz innesca il contropiede che lancia Vauclair verso l’1-0. La vendemmia ha inizio, mentre per i Lions è l’inizio della fine.
Dopo la quarta rete, Schlegel lascia il posto a Flüeler, che al secondo tiro capitola già una prima volta
Lo scenario si ripete al 18’: stavolta fuori ci va Sanguinetti e in rete Bertaggia, che mette a terra un disco a centro pista e si lancia in un uno contro uno con Schlegel. La doppia doccia fredda suscita un moto d’orgoglio in seno alla formazione ospite, che reagisce trovando la via del gol con un tiro di Kenins che fa la barba all’incrocio dei pali e si insacca: 2-1. Al ritorno in pista dopo la prima pausa, sul ghiaccio si vede una sola squadra. Il Lugano, a cui bastano un paio di affondi per mettere in cassaforte i tre punti. Bürgler, in powerplay, sigla il 3-1. Poi, al 24’13”, finalmente, Wallson libera Schlegel dall’incubo. Partita finita per lui: quattro reti in 20’ e spicci di gioco possono bastare. L’ultimo disco alle sue spalle lo infila Sanguinetti che punta dritto a rete scegliendo la soluzione personale anziché servire i compagni liberi alle ali: scelta decisamente azzeccata. In pista va allora Flüeler, protagonista suo malgrado di un’en-
trata in materia non molto migliore del suo collega: la sua imbattibilità, almeno, resiste un tiro. Poi capitola, e il Lugano festeggia la sua quinta rete, firmata da Cunti che devia un disco scagliato nello slot da Klasen. Il giro di boa di metà partita è ancora distante 61”, ma quanto doveva dire il match l’ha già ampiamente detto. Infatti i bianconeri allentano la pressione e si accontentano di vivere di rendita fino alla seconda pausa. I Lions si leccano le ferite e provano a rendere meno amara la pillola, ma quasi ogni volta che provano a cacciare la testa oltre
metà pista finiscono col cozzare contro il muro luganese. Gli ultimi 20’ sono una passerella d’onore per il Lugano, che abbellisce la sua serata con il punto di Bürgler, che firma così la sua doppietta personale. E sono un calvario per la formazione ospite, arrivata alla Resega con lo statuto di capolista e tornatasene oltre San Gottardo con la coda tra le gambe, battuta da una squadra, quella di Ireland, apparsa per la prima volta davvero solida e concreta. La vittoria non deve però illudere i bianconeri che oggi, a Berna, per ripetersi dovranno fare altrettanto.