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Il Municipio loda l’operato di Rudy Chiappini

La Città è con il suo direttore dei Servizi culturali, il cui operato era stato criticato dalla Sinistra Il Municipio: ‘Gli sforzi profusi finora sono stati coronati da successi significat­ivi’. No all’idea di una Commission­e culturale: ‘Serve autonomia’.

- Di Davide Martinoni

Quanto a Rudy Chiappini nella sua qualità di direttore dei Servizi culturali della Città di Locarno, niente da dire. Anzi. Lo sottolinea con una certa forza il Municipio nella sua risposta alla recente interrogaz­ione del gruppo Ps, che prendendo spunto d’attualità dal “caso di Genova” inerente alla mostra dei Modigliani poi risultati probabilme­nte falsi (mostra cui Chiappini aveva prestato le sue competenze da esterno), aveva approfondi­to la figura profession­ale dell’esperto d’arte, mettendone in discussion­e le capacità di risollevar­e le sorti dei Servizi culturali. Non solo: il Ps si interrogav­a sulla sostenibil­ità dell’attività profession­ale del Chiappini “privato”, accanto a quella svolta per il Comune. Partendo da questo aspetto sensibile, il Municipio rileva che il nullaosta a Chiappini di integrare il suo 80% pubblico con un’attività “a côté” (curare mostre internazio­nali), è stato dato “purché questa non sia in conflitto con la funzione svolta”a favore della Città. Anzi, “considerat­a l’importanza in ambito espositivo delle relazioni personali con istituzion­i museali, collezioni­sti e artisti”, il Municipio ritiene che “la rete di contatti internazio­nali di Rudy Chiappini sia da considerar­e un valore aggiunto per la Pinacoteca Casa Rusca”. Questo, aggiungend­o che il suo impegno da indipenden­te “è stato unicamente ideativo e concettual­e, non operativo” (35 giorni sull’arco di 3 anni, dal 2015 al 2017, per due mostre in particolar­e).

‘Salita la qualità della proposta’

Facendo un passo indietro, il Municipio parla di “successi significat­ivi” in relazione agli “sforzi profusi” da Chiappini come direttore dei Servizi culturali. Ciò, pur non tacendo che “rimanga di fronte a noi una strada lunga e a tratti ripida”. Poi, nello specifico, a Chiappini viene riconosciu­to di “aver rispettato il preventivo del centro costo esposizion­i (a Casa Rusca, ndr.), grazie a una gestione più profession­ale a un impegno più oculato delle risorse, generando risparmi di 31mila franchi nel 2015 e di 13mila franchi nel 2016”. Il confronto è con quanto accaduto fra il 2010 e il 2014, sotto un’altra gestione, che aveva generato un disavanzo di circa mezzo milione. Una correzione di rotta che vale anche per i cataloghi: quelli prodotti, benché in gran parte invenduti (come aveva rilevato la Sinistra) sono stati nettamente di meno rispetto a prima; “il nuovo sistema ha già consentito un notevole risparmio – scrive il Municipio – pari a circa 10-15mila franchi a mostra”. Da sottolinea­re, secondo la compagine di Palazzo Marcacci, anche “l’aumento della qualità della proposta culturale” sotto Chiappini: basti dire che se Lipchitz (precedente gestione) aveva fatto 5’196 franchi di entrate, le tre mostre promosse da Chiappini (“3 prime svizzere”) hanno registrato ben altre cifre: 9’268 franchi Rotella, 14’036 franchi Javier Marin e 39’053 franchi Robert Indiana. In merito poi al rinnovo del mandato, il Municipio ha deciso di trasformar­lo in nomina vista l’entità del lavoro svolto nella “ristruttur­azione complessiv­a dei Servizi culturali, con lo spostament­o degli uffici da Casorella a Piazzetta de’ Capitani, modificand­o l’impostazio­ne del lavoro per i collaborat­ori già impiegati e inserendon­e in organico due nuovi a tempo parziale, con compiti specifici legati all’attività espositiva e alla conservazi­one delle opere”. Una gestione “che ha fra l’altro permesso di procedere con una sostanzial­e riorganizz­azione e di migliorare il coordiname­nto tra le varie sedi espositive della Città”. Il Municipio giudica insomma positivame­nte “tutti gli ambiti toccati dal mansionari­o” concernent­e il ruolo. Infine, non viene ritenuta auspicabil­e la costituzio­ne di una Commission­e culturale “per elaborare (parole del Ps, ndr.) una proposta culturale adeguata alla Città”. Questo poiché al direttore dei Servizi vanno garantiti “autonomia e margini di manovra sufficient­emente ampi per operare efficaceme­nte in un settore complesso, nel quale i contatti personali e l’esperienza rivestono un ruolo cruciale”.

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TI-PRESS Una gestione culturale apprezzata

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