Base aerea sempre più ‘green’
Una centrale termica a cippato per le esigenze dei militari e dell’Aeroporto cantonale Un’ulteriore iniziativa che testimonia l’impegno a favore dell’ambiente. L’investimento si aggira sui 5 milioni di franchi, quasi tutti a carico della Confederazione. I
Dopo aver ottenuto – storia recente – la certificazione di qualità della Fondazione svizzera Natura & Economia, ecco che la “culla” dei nostri piloti militari e paracadutisti si appresta a compiere un ulteriore, importante passo nella tutela del nostro habitat. Lo farà dotandosi di una centrale termica a cippato (alimentata da scarti vegetali) che produrrà energia e calore per il proprio fabbisogno e quello del vicino Aeroporto cantonale. L’impianto presentato in questo progetto – come ci spiega il colonnello Martin Hösli, comandante della Base –, sfruttando questo combustibile pulito e grazie ad una termopompa aria-acqua, produce acqua calda che, immessa in un sistema di tubazioni sotterranee (rete di teleriscaldamento), viene distribuita nei vari stabili all’interno del perimetro militare. A questo servizio se ne affianca un altro che rende l’investimento (dell’ordine dei 5 milioni di franchi, a carico quasi totalmente della Confederazione) molto rilevante: il calore prodotto dalla grande caldaia viene utilizzato per fornire teleriscaldamento anche alla parte civile dell’aerodromo.
Messa in funzione nel 2019
«Attualmente il progetto – nell’aria da diversi anni e gestito da ArmaSuisse – si trova nella sua fase di approvazione da parte delle Camere. I lavori dovrebbero iniziare nell’autunno del prossimo anno e concludersi nel corso dell’inverno 2019, con la messa in servizio dell’opera. Per quanto concerne la parte militare, gli allacciamenti sotterranei con i vari raccordi saranno pronti a breve. L’accesso al silo di stoccaggio avverrà attraverso un ingresso ricavato a due passi dal posteggio esterno». A trarre beneficio dall’impianto saranno i dormitori della truppa e gli uffici (compresi quelli dell’hangar principale). Per la parte cantonale dell’aeroporto, invece, le attuali ed eventuali future costruzioni più parte degli hangar. Nel suo insieme, trovandosi il perimetro aeroportuale all’interno del contesto territoriale delle Bolle di Magadino, l’intera operazione ha richiesto il rispetto di severe prescrizioni.
Un nuovo impianto di illuminazione
per la pista di decollo
L’autoproduzione del fabbisogno energetico dell’aeroporto è una decisione strategica vincente che nel tempo pro-
durrà notevoli risparmi sia in termini economici, sia ambientali (con una conseguente e significativa riduzione delle emissioni di CO2, oltre che di ceneri). Ma c’è anche un altro aspetto, da non sottovalutare: quello delle ricadute economiche per la regione. Negli ultimi anni, infatti, fra interventi di manutenzione
e nuove infrastrutture, la Base aerea di Locarno ha generato investimenti per oltre 10 milioni di franchi, dando lavoro a ditte e artigiani ticinesi o d’oltre Gottardo. Sempre in termini di investimenti, indipendentemente dal previsto miniallungamento, l’anno prossimo le Forze aeree procederanno col rifacimento
dell’illuminazione della pista di decollo. Con un sistema tecnologicamente all’avanguardia sarà attuabile un dosaggio mirato dell’intensità delle luci. Ciò permetterà di conciliare meglio le esigenze delle Forze aeree con quelle dell’ambiente naturale circostante.