Moncucco, palazzina e parco pubblico
Due distinte domande di costruzione verranno inoltrate nei prossimi giorni al Comune di Lugano per una doppia operazione, dal costo complessivo stimato in una ventina di milioni, che la clinica Moncucco ha presentato ieri alla stampa. Se il progetto andrà in porto, arriveranno una nuova palazzina a uso misto nella zona immediatamente a sud dell'ospedale, dove oggi c'è il posteggio, e un parco pubblico qualche centinaio di metri più in alto sulla collina di Besso, dove un tempo c'era la clinica San Rocco, nel frattempo unificata con la stessa Moncucco. Tutto ciò si basa su un raggruppamento dei posti auto: gli 86 stalli oggi presenti nell'area ex San Rocco verrebbero spostati nel nuovo autosilo consentendo la creazione del parco, disegnato dall'architetto Paolo Büri. Lo stabile, progettato dall’architetto Stefano De Bernardis, si presta a un uso flessibile. Provvisoriamente nei quattro piani superiori (i due interrati ospitano appunto il parking) sono indicate 30 posti letto già assegnati alla Moncucco dalla pianificazione ospedaliera nell’ambito dei “reparti acuti a minore intensità” (Rami), studi medici indirizzati alle cure ambulatoriali, un ambito in forte crescita, e spazi amministrativi. Fin qui i tratti salienti del piano, che è supportato da uno studio della Brugnoli&Gottardi sul fabbisogno di posti auto (nel complesso aumenterebbero da 222 a 260) e sulla viabilità nel delicato comparto di BessoMoncucco. Una precedente domanda di creare un autosilo, nella parte bassa della proprietà, avversata da una petizione popolare, venne ritirata nel 2012. Circa il bisogno di spazi, il direttore della Moncucco Sa Christian Camponovo li giustifica con il forte aumento dell’attività (+36% di degenze, +140% di cure ambulatoriali nel giro di una dozzina d’anni) tanto che sono stati creati uffici provvisori sul tetto della clinica. Quanto ai reparti Rami, il programma nei volumi previsti era stato avversato dalla stessa Moncucco, ma al momento le camere sono previste. La questione è combattuta a livello legale: «Sarà un tribunale a esprimersi, ma le strutture devono prepararsi». La Moncucco respinge l’accusa di contribuire con questa sua espansione all’aumento dei premi di cassa malati, definendosi «l’istituto meno costoso del Cantone», e ritenendo ineluttabile l’avvenuto potenziamento dell’offerta per motivi quali «l’evoluzione demografica importante, e le innovazioni nelle cure mediche».