‘La sfida con lo Steaua ci dirà la verità’
A volte una buona dormita è la medicina migliore. Lo sa anche Renzetti, il quale a una notte di distanza commenta la partita con toni molto meno duri... «È comprensibile che date l’emozione e la voglia spasmodica di fare risultato, non solo per motivi sportivi, io viva queste situazioni in maniera diversa rispetto a molti altri. Di primo acchito mi viene da dire che la squadra può dare molto di più e che se rigiocassimo questa partita non la perderemmo una seconda volta. Poi, però, dopo averci riflettuto a mente fredda mi sono convinto che le vere risposte le fornirà la prossima sfida, quella con la Steaua. Se l’affronteremo senza quei timori evidenziati giovedì, la lezione di Beer Sheva sarà servita». Il Lugano ha comunque dimostrato di potersela giocare... «Sono convintissimo che la rosa sia all’altezza. Abbiamo peccato in concentrazione e diversi giocatori si sono espressi al di sotto delle loro possibilità. Contavo sui primi minuti della partita per contenere il gioco e incanalarlo sui binari da noi desiderati, ma nei 15’ iniziali abbiamo concesso un gol, un rigore e un’altra occasione. Un problema di testa». Il modulo non è sotto accusa? «Senza voler criticare l’allenatore, capisco Tami che si è affidato a un sistema produttivo, ma abbiamo una rosa duttile, capace di cambiare assetto e per il gioco che vogliamo esprimere, molto più offensivo e propositivo rispetto a quello di Tramezzani, ritengo occorra pensare a una modifica del sistema: il gruppo se lo può permettere sia dal profilo tattico, sia tecnico. Dobbiamo solo lavorare sulla consapevolezza di avere parecchie qualità e qualche difetto al quale possiamo porre rimedio». SEBA