È un venerdì scoppiettante
Una serie di annunci ufficiali lancia nel migliore dei modi il Gp di Singapore. Dove le Red Bull vanno fortissimo.
A Singapore si fa sul serio già dal venerdì. Con l’annuncio ufficiale di tutta una serie di cambiamenti che riguardano la nuova stagione. Si comincia con la separazione definitiva tra McLaren e Honda, con gli inglesi che nei prossimi due anni hanno deciso di dare fiducia a quel propulsore Renault che proprio ieri ha permesso alle Red Bull di dominare la prima e la seconda sessione di libere, piazzando Ricciardo e Verstappen decisamente davanti a tutti. Con Fernando Alonso che, in settimana, aveva condizionatola sua permanenza a Woking in base alle scelte effettuate dal team, comunicando poi il desiderio di parlare in maniera approfondita con i tecnici transalpini, per conoscere i numeri del futuro propulsore. E, per lui, il fatto di avere vinto i suoi due Mondiali con quel marchio è certamente un fattore positivo per la trattativa.
McLaren si getta nelle braccia di Renault. Ma prima di firmare Alonso vuol ottenere delle rassicurazioni.
Mentre i giapponesi hanno infine raggiunto quella collaborazione tecnica che volevano fortemente con Sauber e che invece ora li lega a Toro Rosso. Progetto compendiato da uno studio dettagliato della monoposto nel suo complesso, non solo del blocco propulsivo. Alla presenza del direttore tecnico Franz Tost, Honda e Toro Rosso hanno dichiarato con enfasi di volere essere fra i tre top team nella nuova stagione. Auguri, di cuore.
Kubica, ritorno rinviato
Intanto Carlos Sainz lascia Toro Rosso e si accasa con Hülkenberg proprio alla Renault, a conferma di quanto il suo outing pubblico non fosse casuale, ma frutto di
un malessere reale che da tempo lo aveva allontanato dal team faentino. Quanto a Robert Kubica, per ora il polacco non ce la fa a tornare in F1, ma incassa il contratto di management di Nico Rosberg, che lo amministrerà e tenterà di aiutare a rientrare nel giro un pilota con cui ha un solido rapporto di amicizia di lunga durata, iniziato nel mondo dei kart. Al di là delle conferenze stampa assai affollate, proprio per la quantità di novità proposte, ieri anche la pista stessa ha offerto qualche sorpresa. Avevamo scritto con chiarezza che la rinuncia
di Monza da parte di Red Bull fosse collegata allo stretto circuito di Singapore – che, a sorpresa, ha rinnovato suo contratto a condizioni economiche più favorevoli sino al 2021 (probabilmente dopo aver spiattellato ai quattro venti che avrebbe lasciato) –, sul quale la monoposto di Milton Keynes va fortissimo. Infatti l’aver saputo staccare di mezzo secondo nelle libere le due MercedesBenz è un risultato fuori dal comune, che prenota entrambe le monoposto per la pole di oggi e la vittoria di domani. Difficile, invece, capire il vero valore delle Ferrari viste in pista
ieri, siccome hanno girato solamente in configurazione gara. Dunque meglio attendere le sessioni odierne per avere il tempo cronometrato secco sul giro e, quindi, potersi fare un’idea. Certo, i cronometri che si possono leggere nella colonna a fianco non sono esattamente confortanti, ma è vero pure che Vettel – ad esempio – non ha mai girato con le coperture migliori per sua precisa scelta. Pure Hamilton e Bottas sono tutti da codificare e dunque merita seguire la lotta della pole-position odierna: ci si potrà certamente attendere un Ricciardo
motivato e un Verstappen con la voglia di tornare in cima alla classifica di una corsa dopo molta oggettiva sfortuna. Ricciardo che ha dichiarato ufficiosamente in settimana la sua voglia di lasciare Red Bull per ambire a un team che possa andare verso il Mondiale. A Maranello è palese l’interesse per l’australiano, ma permane la preoccupazione del veto di Vettel nei suoi confronti. Ed è così che ben si comprende la fase transitoria per il 2018, con Kimi Raikkonen ancora nel team: se vince Vettel tutto bene, se invece non vince allora si cambia.