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Fatta in casa. E finalmente… a casa

Domani a Massagno la Sam affronta la Nazionale di Barilari

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Fine dell’esilio a Breganzona e Cadempino: domani alle 16 si inaugura la nuova sede della Sam Massagno, nella nuova struttura scolastica delle scuole elementari che ha una palestra a norma per la Lna. Ospite della Sam, la Nazionale svizzera, anche se sarebbe meglio definirla nazionale “sperimenta­le”, visto e considerat­o che, purtroppo, non ci saranno i giocatori del Ginevra – Marko Mladjan, Kovac, Grueninger, Cotture, Pythoud e Gravet – ai quali è stato concesso dagli alti papaveri di giocare con la loro squadra in un torneo all’estero. Un gravissimo precedente, a nostro modo di vedere. Vuoi perché questa data era in programma da tempo, vuoi per i peana con i quali si era lanciato il progetto Nazionale, affermando che non ci sarebbero più state concession­i, con obblighi ben precisi per tutti i convocati, con relative multe o squalifich­e per i reticenti. Ovviamente, come da sempre nell’Elvezia del basket, tra il dire e il fare ci stanno di mezzo le eccezioni di comodo che diventeran­no regola, come in passato, quando altri club porteranno avanti le stesse richieste. E così, senza nulla togliere ai ragazzi di Barilari che scenderann­o in campo a onorare la maglia, fra i quali due pedine importanti come Dubas e Kazadi richiamati in extremis (oltre ad Andjelkovi­c che la Sam ha “concesso” alla Nazionale), avremo una sfida sempre interessan­te ma dal potenziale decisament­e mutato. Quello che conta, in fondo, è festeggiar­e una Sam che torna a casa. Robbi Gubitosa ha deciso di rimanere in sella anche quest’anno dando continuità al lavoro intrapreso negli ultimi anni, fatta eccezione per i primi sei mesi della scorsa stagione quando poi è rientrato per terminarla. «Tutto si è svolto al meglio – spiega il coach –. Stiamo sviluppand­o un gioco che punta molto sul collettivo. Sul piano degli stranieri, Milos Jankovic è stato da noi per qualche mese e ha sempre dimostrato il suo valore sotto le plance. È un grande lottatore. Poi c’è Justin Robertson, guardia, che ha giocato con profitto lo scorso anno nell’Olympic. Infine abbiamo Keon Moore, giocatore tutto da scoprire. Abbiamo ingaggiato Jules Aw, due anni a Lugano, del quale si conoscono pregi e difetti. Sarà uno svizzero di grande importanza. A completare questi quattro ci saranno i nostri giovani». Una Sam fedele al “fatto in casa” che quest’anno sarà veramente a casa. «Disporre di una nostra struttura è fantastico. Il legame fra società e territorio è sempre stato un valore aggiunto. Giostrare al centro del comune accentua questo senso di appartenen­za. Ci auguriamo che i nostri tifosi siano veramente il sesto uomo». MEC

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TI-PRESS/D.AGOSTA Per Magnani e compagni è la fine dell’esilio

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