I travagli del nostro sistema previdenziale
Segue da pagina 20 Le misure sociali sono nate per i “poveri”, che oggi ci sono ancora. Pare che negli Stati Uniti ve ne siano all’incirca 100 milioni, tra quelli sotto e quelli intorno al limite di povertà. In Svizzera non siamo a questo punto, ma c’è una massa di gente che con le proprie risorse non ce la fa, o non ce la fa in determinate circostanze. E ce ne sono tanti che di risorse ne hanno in abbondanza, e non hanno bisogno di aiuti, soprattutto non di una rendita Avs. Vediamo allora che cosa si potrebbe fare per contribuire a colmare il deficit dell’Avs Ora, se applichiamo correttamente il concetto di socialità, che si basa sulla solidarietà, queste persone dovrebbero versare i loro contributi Avs come tutti gli altri (solidarietà) e non percepire le relative rendite, fin quando non dovessero ricadere a un livello di reddito che consenta per legge la percezione delle rendite stesse. È facile immaginare che molti salteranno in aria udendo questi propositi “sacrileghi”: forse, lo scuotimento cerebrale conseguente ai salti li aiuterà a capire che la socialità non è una bestemmia, né un “business”, ma un esercizio di solidarietà. Oppure, questa è una pia illusione, e si continuerà a seguire il modello americano, perseguendo il fine di una progressiva demolizione del nostro sistema sociale. Dipende anche dalla linea che seguiranno la sinistra o comunque coloro che si oppongono a certe tendenze. Perché i compromessi sono una bella cosa, ma, come ogni cosa, “il troppo stroppia” e di compromessi si muore.