Michael Braun: ‘È l’usato sicuro: non brilla, ma non delude’
Dopo tre mandati, Angela Merkel è riuscita a proporsi come sola ‘alternativa a se stessa.’ Michael Braun (corrispondente da Roma per il ‘Tageszeitung’) e autore di ‘Mutti,’ è un suo merito o debolezza dei suoi avversari?
Potremmo definirlo ‘merito’, senza attribuire alla definizione un valore morale. Ma soprattutto va considerato il contesto: la Germania si presenta come un Paese affluente; cresce, ha una bassa disoccupazione, il 5,7% (la metà del 2005, quando fu eletta per la prima volta), e i redditi sono tornati a crescere. Non a caso circa l’80% dei tedeschi ritiene di ‘stare bene’. Anche nel contesto internazionale, Merkel si presenta come elemento di stabilità e affidabilità al confronto di personaggi come Trump, Putin ed Erdogan, per fare tre nomi. La sua figura potrebbe essere proposta agli elettori come l’usato sicuro, quello che forse non brilla, ma non delude. Si aggiunga la sua grande abilità nelle svolte della sua politica e nella capacità di proporle all’opinione pubblica, e il motivo del suo successo appare più chiaro.
Infatti lei stesso, nel suo libro, osserva che Merkel ‘sa cambiare quando è necessario.’ Di nuovo, dunque: virtù o mero opportunismo?
La si chiami come si vuole, ma la sua non è una politica ideologica, e lei è dotata di grande bravura tattica. Un osservatore malevolo disse a suo tempo che Merkel aveva scelto il partito a cui aderire come se fosse un gusto del gelato. In effetti non è una tipica conservatrice da Cdu. Per lei tutto è negoziabile, dal nucleare al salario minimo al matrimonio gay (lei ha votato contro… sapendo che la legge sarebbe passata). Un pragmatismo a cui non è estranea una dose di cinismo. Pensiamo alla crisi dei rifugiati: prima Merkel ha aperto le frontiere a quasi un milione di profughi, poi le ha fatte chiudere non in Germania, ma direttamente ai turchi, sul confine siriano.
Da sinistra, Merkel non deve temere un’erosione di voti. La crescita di Alternative für Deutschland le sottrae consensi a destra?
Questa crescita può preoccupare Merkel, ma solo in prospettiva. Vero è che spesso i partiti come Afd sono sottostimati nei sondaggi, perché non tutti quelli che li votano lo dichiarano. Se già Afd si giovava di un travaso di voti anche da sinistra, per un diffuso risentimento sociale, ora potrebbe rafforzarsi per la frattura nell’elettorato conservatore sui valori, dall’immigrazione al matrimonio gay. Esiste cioè un elettorato legato ai valori della Heimat, alla conservazione di un modello di Paese ritenuto virtuoso, che non si sente più rappresentato dalla Cdu-Csu.