Zali e Maroni firmano per migliorare la mobilità
Canton Ticino e Regione Lombardia insieme per un progetto Interreg teso ad alleggerire il traffico dei frontalieri
Si chiama “Smisto” una delle 159 manifestazione di interesse presentate dall’accoppiata Lombardia-Ticino nell’ambito del programma di collaborazione Interreg 2014-2020. Una manifestazione di interesse che porta la firma del governatore lombardo Roberto Maroni e del consigliere di Stato Claudio Zali. Il contenuto del progetto non è ancora noto, ma l’obiettivo possiamo anticiparlo: miglioramento della mobilità. Tema di cui si parla da anni, cresciuto in modo esponenziale con l’aumento dei frontalieri: erano 42mila nel gennaio 2008, 20mila in più dieci anni dopo. Numeri che rapportati alla mobilità si commentano da soli. Da qui, quindi, l’urgenza di passare dalle parole ai fatti: il programma Interreg potrebbe fare da volano per migliorare l’offerta di trasporto pubblico tra Lombardia e Canton Ticino, senza peraltro dimenticare la fascia dei comuni del Verbano piemontese che si interfaccia con il Locarnese. Il progetto “Smisto”, innanzitutto, “nell’ambito territoriale compreso tra i laghi Maggiore e Lugano e Como, si propone di potenziare il trasporto ferroviario favorendo l’intermodalità del trasporto pubblico, riorganizzando l’integrazione delle linee”. Con un occhio di riguardo per i disabili intervenendo sulle strutture esistenti. Ed ancora, il progetto è volto a “promuovere l’interscambio auto/trasporto pubblico, la condivisione dell’auto, la mobilità lenta e la mobilità elettrica”. Non meno importante la predisposizione di “un piano di informazione coordinata dell’intero sistema afferente alla nuova linea ferroviaria Lugano/Como - Mendrisio Varese Malpensa” che diventerà operativa il prossimo dicembre. Partner di Regione Lombardia e Canton Ticino sono Gestione governativa navigazione laghi, Agenzia per il trasporto pubblico locale del bacino di Como, Lecco e Varese, Navigazione Lago di Lugano e Commissione regionale trasporti Mendrisiotto e basso Ceresio. Insomma, Lombardia e Ticino sembrano aver colto l’occasione del programma Interreg per superare i contrasti che a livello politico hanno caratterizzato i rapporti fra le due realtà istituzionali. Lombardia e Ticino che entro il 31 ottobre dovranno presentare il progetto esecutivo che passerà in seguito al giudizio del Comitato di sorveglianza (sette componenti, uno per le quattro regioni italiane e per i tre cantoni svizzeri Ticino, Grigioni e Vallese). È quest’ultimo organo, il Comitato di sorveglianza, ad aver deciso nel luglio scorso la dotazione finanziaria del programma pluriennale Interreg: 86,621 milioni di euro da parte italiana e 17,185 milioni di franchi da parte svizzera.