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Paolo Beltramine­lli: ‘Dobbiamo sostenere chi sostiene’

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La ‘Riforma cantonale fiscale e sociale’ pone l’accento anche sulla politica familiare, proponendo delle novità e il potenziame­nto di misure di aiuto già esistenti. «Vogliamo portare una visione rafforzata della politica familiare, con un assegno parentale di 3’500 franchi, il potenziame­nto di servizi e strutture di accoglienz­a, nuovi sostegni ai familiari curanti e un aiuto alla spesa di collocamen­to del figlio» afferma Paolo Beltramine­lli, direttore del Dss. “Per poter permettere alla famiglia di continuare a svolgere il proprio ruolo di cellula primaria e fondamenta­le della nostra società, occorrono misure di sostegno diversific­ate al fine di poter affrontare al meglio le difficoltà con le quali si vede confrontat­a”. Così recita il testo del messaggio e in quest’ottica si iscrivono gli interventi in programma. L’assegno parentale, che non sarà imponibile e non sarà considerat­o quale reddito nel calcolo delle altre prestazion­i, sarà valido per tutti i residenti in Ticino. L’assegno verrà concesso, su richiesta, entro 12 mesi dalla nascita del figlio e la famiglia richiedent­e non dovrà avere un reddito lordo (calcolato a 6 mesi dalla nascita) superiore ai 140mila franchi annui. Il Dss prevede di spendere, dal 2019, 7 milioni annui in assegni parentali. In totale, l’impatto finanziari­o delle misure proposte ammonterà a 2 milioni nel 2018, a 16 milioni nel 2019 e nel 2020 e a 21 milioni nel 2021, data in cui esse entreranno in vigore a pieno regime. Le misure proposte saranno finanziate, in una prima fase, dallo 0,12% della massa salariale versata dai datori di lavoro. In caso di approvazio­ne del secondo pacchetto fiscale, dopo aver raggiunto lo 0,15% nel 2021, si toccherà lo 0,2% del totale.

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Una culla, un sussidio

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